Alghero: disoccupazione al 45%

ALGHERO – Come si usa dire: i nodi vengono sempre al pettine. Ed è così che, come ripetiamo da mesi, se non si creano le condizioni per delle serie ricadute economiche nei vari settori e in particolare dai comparti primari, quali turismo e commercio, la situazione generale, già precaria, diventa molto preoccupante. Al netto delle parole che spesso non riescono a rappresentare al meglio la durezza della realtà, Alghero è dentro un tunnel da cui non si vede ancora la via d’uscita. L’assenza di politiche virtuose atte a creare progetti utili ad implementare l’economia e dunque i posti di lavoro e soprattutto il drastico calo di arrivi e presenze pesa come un macigno. A questo si aggiungono azioni e provvedimenti assurdi e fuori dal tempo come il regolamento dei suoli pubblici e le azioni restrittive contro i locali oltre la miriade di sanzioni che non ha fatto altro che creare un oggettivo clima di terrore in un periodo già molto difficoltoso. Insomma l’opposto di quello che dovrebbe essere una località turistica.

Condizione, che i più avveduti evidenziano da mesi, ma che taluni amministratori sembrano prendere sotto gamba o addirittura non vedere. Ma, come dicevamo, i problemi poi vengono sempre a galla. Ed è cosi che, vista la stagione sempre più ridotta, molti lavoratori algheresi non riusciranno a prendere la “disoccupazione”. Contributo mensile che per molti permetteva di andare avanti nei mesi invernali. Riflessi negativi che però non si fermano qui ma sono evidenti nelle scelte di alcune attività del centro città, bar, alimentari, negozi e anche note pasticcerie che chiuderanno a breve per riaprire, se va tutto bene, in primavera. Insomma un vero disastro. L’opposto rispetto alla tanto decantata destagionalizzazione. Proposito che fino qualche anno fa era raggiungibile grazie ai maggiori collegamenti aerei e anche alle politiche turistiche e proposte culturali in bassa stagione. Oggi invece siamo all’anno zero. Chi governa la città dovrebbe prendere atto della grave condizione in cui si trova Alghero. Non si può fare come gli struzzi. Da tempo si dice che sarebbero stati autunno e inverno drammatici eppure poco o niente si è fatto per cambiare rotta. Anzi, la politica sembra sempre più distaccata dai problemi reali, mentre le azioni devono essere indirizzate a un solo obiettivo: creare occasioni per evitare l’emorragia dei posti di lavoro.

Il sindaco aveva detto che avrebbe controllato giorno per giorno il contatore degli occupati. Ecco allora ricordiamo al Primo Cittadino che secondo i dati ufficiali della Regione la disoccupazione ad Alghero è al 45%. La popolazione è scesa a 44.082 abitanti (Olbia invece sta per superare i 60.000), mentre il totale delle persone in cerca di lavoro, nella fascia d’età tra 15 e 64 anni (che sono 29.247), è di 13.016 (mentre il totale degli iscritti in cerca di lavoro riguardante il Centro Dati facente capo ad Alghero è di 18.397). Dati, questi, al 31 dicembre 2015, mentre l’anno in corso, secondo i primi numeri registrati, sarà ancora peggiore. Un vero dramma sociale. Non è chiaro cosa attende ancora la politica tutta a prendere atto che così non si può più andare avanti. Il rischio di raggiungere un punto di non ritorno è dietro l’angolo.

Nella foto il centro storico di Alghero

S.I.