ALGHERO – Non c’è pace per l’amministrazione Bruno. Una sequela di problemi e questioni irrisolte che neanche il più acerrimo nemico poteva augurare alla compagine composta da bruniani, sinistra e Udc. E’ di questi giorni l’ultimo schiaffone: il Ministero all’Ambiente ha dato parere contrario alla scelta di Sant’Anna di unire Parco e Area Marina Protetta sotto un unica gestione. Organismi fondamentali che avrebbero dovuto dare lustro e sviluppo al comparto ambientale con anche ricadute positive su turismo e dunque occupazione. Ma, invece, anche in questo campo siamo fermi ad almeno un lustro fa. L’assurdo taglio dei gettoni ed emolumenti, voluto dal centrosinistra di Lubrano, ha prodotto solo un’area di riserva terrestre sempre meno frequentata con solo poche assemblee e altrettanto minori azioni nonostante sia stato scelto, dopo un travagliato bando, un direttore (Mariano Mariani) che potrebbe dare un notevole apporto al Parco. Ente che, tra l’altro, si trova coinvolto nell’inchiesta della Guardia di Finanza su nomine e Piano. Mentre l’Area Marina Protetta, anch’essa di fatto “commissariata” ed assegnata ad un dirigente, da quando non ha più una direzione, nello specifico quella di Gianfranco Russino, ha perso la bussola ed è diventato una realtà fantasma di cui non se se ne ha più notizia da mesi.
A tutto questo si aggiunge, come detto, la sberla del Ministero che boccia la scelta dell’amministrazione Bruno. E ennesimo flop intervengono il consigliere regionale Marco Tedde e il consigliere comunale Michele Pais. “Nell’aprile 2013 l’amministrazione cittadina – scrive Tedde – aveva deciso l’improbabile e improponibile fusione -sotto il profilo giuridico- dell’Amp col Parco di Porto Conte. Con Michele Pais contestammo con una interrogazione l’ipotesi fusione e denunciammo l’assenza di procedure per l’individuazione del Direttore sulla base di una selezione di idonee professionalità da proporre al Ministero. Puntammo anche il dito contro l’eventuale affidamento della Direzione AMP al Direttore del Parco di Porto Conte perché oltre a non produrre economie avrebbe gravato il responsabile di gravosi e difficilmente affrontabili compiti con appesantimenti burocratici e tecnici che “si ripercuoterebbero negativamente su entrambe le aree protette”. Il Ministero, come volevasi dimostrare, ha sonoramente bocciato la richiesta del Comune”.
“Non è possibile, oramai siamo anche ai disastri retroattivi”, commenta Pais “neanche nei settori che contavano le punte di diamante, almeno in campagna elettorale, di Bruno e dei suoi, sono stati prodotti risultati positivi, anzi siamo fermi a scelte, decisioni e uomini del centrodestra che bene hanno governato anche questi organismi, mentre per l’attuale amministrazione si tratta solo di continui flop, fallimenti e rogne (anche nel senso locale della parola) che stanno gravando in maniera devastante sugli algheresi, è ora di dire basta, liberino Alghero, perché così non si può più andare avanti”.
Nella foto la Torre di San Giacomo che l’AMP diretta da Russino decise di trasformare in spazio visitabile
S.I.