ALGHERO – Alghero, ancora una volta, può essere considerata all’avanguardia delle vicissitudini politiche nazionali. Spesso gli effetti non sono certi virtuosi e anzi i riverberi prodotti sono poco meritevoli. Ma questa volta, almeno in apparenza, la Riviera catalana d’Italia ha anticipato tutti con la diaspora in seno al Partito Democratico. La candidatura della lista civica in capo a Mario Bruno contro il Partito Democratico ha provocato l’uscita di un numero notevole di attuali consiglieri comunali di maggioranza. Un passaggio non indolore e anzi fortemente polemico che ha acuito frizioni e dissapori tra i detentori del simbolo e i cosi detti “bruniani”. Ma certamente ha anticipato la creazione di una “Cosa Rossa” a sinistra del Pd targato Renzi e Orlando. Non è escluso, infatti, che diversi consiglieri di maggioranza possano confluire nella forza facente capo a Bersani, D’Alema e Speranza.
Un triennio fortemente critico nei confronti della maggioranza che governa la città che ancora oggi vede delle posizioni antitetiche sulle maggiori questioni salvo poi convergere su alcune tematiche di risposte non prorogabili soprattutto da parte del capogruppo Mimmo Pirisi. Ma, come viene ricordato più volte, il “Partito Democratico è e resta all’opposizione vista l’assoluta inerzia dell’amministrazione a dare risposte alle principali questioni del territorio e istanze degli algheresi”. Ma anche andando oltre i temi strettamente politici, a parlare chiaro è il regolamento dei dem: chi si candida contro, deve essere messo alla porta. E così è stato.
Ma nonostante queste distanze e i chiari dettami regolamentari, da qualche settimane c’è qualche “signore delle tessere” che sembra ritornato alla carica. In particolare sarebbe il consigliere regionale Luigi Lotto, molto vicino a Bruno e anche alla struttura che ha sostenuto e sostiene il Primo Cittadino, rientrante nell’area di sinistra dei dem, a provare a bussare ripetutamente alla porta della segreteria di via Mazzini con in mano un plico contenente alcune decine di tessere. Ad oggi, invece, il partito ne avrebbe raccolte circa 300 (una cinquantina in più dello scorso anno).
Pacco che ancora oggi è stato respinto al mittente. Questo perchè, sempre secondo il regolamento del partito, chi si vuole tesserare deve recarsi singolarmente nella segreteria di riferimento e definire l’iscrizione col responsabile, in questo caso Mario Salis. Ma, come detto, ad oggi ciò non è ancora avvenuto e visto che oggi, 28 febbraio, si chiude il tesseramento, non potrà più avvenire almeno per tutto il 2017. Anno cruciale visto il congresso regionale e nazionale fissato per il 30 aprile e i prossimi appuntamenti elettorali. Proprio per questo, non sfuggirà ai più attenti, è molto interessato al tema l’onorevole Lotto che l’eventuale iscrizione di persone a lui vicine avrebbe potuto far eleggere qualche suo nome al congresso.
Tutto questo prescinde dal rientro o meno del sindaco Bruno. Infatti, fanno sapere i dem catalani “c’è una differenza sostanziale tra chi era nel Pd e si è candidato contro (di fatto non potrà più rientrare nel partito) e chi invece non essendo mai stato scritto si è candidato con altre liste”. Una differenza non di poco conto oggi che lascia intendere un passaggio fondamentale per il proseguo della consigliatura, se qualcuno degli attuali consiglieri vuole tesserarsi col Partito Democratico deve posizionarsi in Aula a fianco degli attuali esponenti dem: all’opposizione di Bruno.
Nella foto una riunione del Partito Democratico di Alghero
S.I.