ALGHERO – “Ma quando la fanno la sagra del Bogamarì ad Alghero? Perchè non se n’è sentito niente, mentre per Buggerru stanno organizzando pullman da tutta la Sardegna”. Questo le parole di una signora di mezza età algherese che ci ha posto la domanda mentre, questa mattina, faceva la spesa in un market. Un interrogativo che in tanti si sono posti e nessuno sa dare una risposta. Qualcuno, chi in malafede e chi invece veramente parte in causa, in questi giorni ha contribuito a buttare tutto dentro un medesimo calderone: un conto sono le responsabilità pubbliche nelle ramificazioni amministrative (dunque assessori e staff) altro l’apporto dei privati che, per quanto possibile, hanno collaborato alla buona riuscita della manifestazione pubblica.
Ma in tutto questo caos, amplificato ad arte sui social dai soliti noti (veri e propri stalker) prodotti dal nanismo locale, resta il dato oggettivo che la “Sagra del Bogamarì” di Alghero per come era conosciuta e rinomata in tutta la Sardegna, nata agli inizi degli anni ’90 e ispirata a quanto si realizzava qualche decennio prima, non c’è più. Manca sia l’appuntamento popolare all’aperto che una vera azione di marketing (anche quello minimo sui media) per raggiungere l’unico obiettivo da raggiungere: richiamare tanto pubblico, creare economia e posti di lavoro.
Le lamentele e polemiche non si fermano più e sono trasversali sia dal punto di vista politico che anagrafico. E dunque oltre le persone di una certa età che ricordano i gloriosi anni passati, ci sono poi anche i giovani che si scagliano contro le scelte dell’amministrazione. “È una vergogna sapere che a Buggerru la sagra del riccio porti (dove si svolge il 6, 13 e 20 marzo) tantissime persone con belle iniziative e invece qui ad Alghero ci accontentiamo del fatto che abbiamo i ricci pensando che tanto la gente sa e che già. viene…Deu meu che vergogna”, commenta una giovane studentessa algherese su facebook. Senza considerare gli addetti ai lavori, dunque pescatori e cuochi, che anche lamentato la cancellazione dello spirito della sagra a favore di una gara culinaria che ha raccolto una risicata presenza di pubblico.
Insomma, anche in questo caso ci vorrebbe veramente poco per creare qualcosa che possa accontentare tutti dando spazio ai ristoranti che aderiscono e che anche in bassa stagione, rischiando l’osso del collo, tengono aperta la loro attività e poi soprattutto creando un momento di aggregazione che raccolga in primis gli algheresi e poi i turisti. Questo anche, come diciamo spesso, per una funzione sociale utile a recuperare le nostre straordinarie tradizioni. Arrivare a farci superare da Buggerru, con tutto rispetto, supera veramente (in negativo) anche la più fervida immaginazione.
Nella foto il numeroso pubblico alla Sagra del Riccio di Mare a Buggerru
S.I.