ALGHERO – Fino pochi anni fa esistevano comitati, associazioni e perfino singoli cittadini che ad ogni più sospinto che vedeva soccombere la Sanità locale, come minimo, producevano un comunicato stampa se non addirittura un incontro pubblico o addirittura una manifestazione di protesta. Oggi, niente. Nonostante la condizione del servizio sia sempre più critica e soprattutto della riqualificazione generale e ancora di più del “Nuovo Ospedale”, di cui, pensate un po’, era nato un comitato ah hoc, neanche l’ombra.
Anzi, oltre il danno, la beffa. San Gavino pur avendo un territorio di riferimento in termini di popolazione molto inferiore al nostro, senza “Rianimazione”, sta avviando la costruzione di un nuovo ospedale e il progetto è proprio quello che doveva essere realizzato ad Alghero. Se non fosse vero, si stenterebbe a crederlo. Eppure è realtà, triste. Una dei tanti passi, anzi salti, indietro di questo territorio. Inutile, ancora una volta, cercare le cause odierne, ma la politica e coloro che amministrano hanno le maggiori responsabilità.
Anche se, quello che manca, ed è un fatto molto grave dal punto di vista sociale, l’indignazione, la denuncia, perfino la protesta. Tutto tace, un silenzio assordante. Una grande attesa, soprattutto da parte della politica, non si sa di che cosa. Mentre altri territori, Olbia in primis, crescono e lo fanno a ritmi impressionanti. Vista tale prona e rassegnata generale condizione, ecco che arriva un’azione di qualche cittadino che rende, purtroppo, al meglio l’idea della problematicità della Sanità.
“All’insaputa di tutta la cittadinanza algherese si annuncia la Morte dell’Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Marino deceduta a causa dell’incuria e disinteresse di tutta la classe politica, sentite condoglianze a tutti”. Questo il manifesto realizzato con lo stile del necrologio e affisso in alcune vie del centro città. Uno schiaffo inaudito a tutti i nostri rappresentanti. In particolare ciò che pesa, da tempo, è la mancanza di scelte, anche nella Sanità. La creazione di un nuova struttura potrebbe passare perfino dalla vendita del Marino. Ma questa dovrebbe essere condizionata alla nascita, sempre dove oggi sorge il Civile, di un polo sanitario d’eccellenza e moderna. Invece, non solo manca una riqualificazione generale, ma addirittura, come da necrologio, viene annunciata la morte di reparti un tempo fiori all’occhiello dell’intera Isola.
Eppure l’ambito sanitario è diffusamente rappresentato nella politica locale e in generale la coalizione e amministrazione comunale che governano negli ultimi anni, si sono sempre occupati di tale tema. I risultati, però, non sono evidentemente positivi. Il tempo delle parole è finito, inutile anche scriverlo. Alghero merita di avere una Sanità al passo coi tempi e legata alle esigenze di un territorio che dovrebbe essere alimentato dall’industria turistica e servire anche il vasto entroterra. Invece, oggi, l’orizzonte è sempre più desolante.
Nella foto il necrologio di protesta affisso al mercato civico
S.I.