ALGHERO – Mai come in questo periodo la città ribolle. E non poteva essere più rappresentativo del generale sentimento di difficoltà il venerdi che anticipa il fine settimana pasquale. Un giorno di passione per una grossa fetta della società algherese che attraversa un periodo di estrema difficoltà in collegamento alle condizioni del proprio lavoro e questo si riflette sull’assoluta mancanza di certezze per presente e futuro. Condizioni di precarietà che si riflettono drammaticamente sul tessuto sociale visto l’aumento del numero dei disoccupati e di conseguenza la cifra di persone che potrebbero lasciare Alghero e comunque non realizzare una famiglia in loco. Una desertificazione che può rappresentare una mazzata mortale per l’intero territorio.
Venerdi si partirà con la manifestazione “#decideteviday” avviata da Lepri e un gruppo di amici che sta trovando numerose adesioni. Fissata per le 10 in Piazza Porta Terra continuerà con una marcia per Alghero verso Sant’Anna. Un’occasione per dimostrare la vicinanza alla propria città al netto di tastiere, pc e facebook. Nel pomeriggio la situazione si scalderà ulteriormente. All’aeroporto di Alghero ci sarà la protesta dei lavoratori come predisposto da alcune sigle sindacali. In questo caso stiamo parlando della prima industria del territorio, anche per numero di impiegati, la sua crisi rappresenta un gravissimo problema per tutti. Ma in questo drammatico quadro sembra che la Regione sia sempre più distante.
Sempre nel pomeriggio, in occasione del Consiglio Comunale, ci sarà la protesta delle lavoratrici che svolgono l’importante lavoro di assistenti alla persone che hanno problemi di salute o altro. Una professione delicata che, in una fase così complicata, è straordinariamente importante per aiutare chi è più in difficoltà. Inoltre dovrebbero esserci, sempre in piazza Municipio, i lavoratori del comparto della “Chimica Verde” altro progetto che pare sia morto prima di iniziare lasciando senza lavoro e futuro centinaia di persone tra cui molti algheresi.
Purtroppo i nodi vengono al pettine. Le problematiche legate al lavoro paiono essere finite in secondo piano. Del resto il Comune non è un ufficio di collocamento, ma le amministrazioni devono, ripetiamo devono, creare occasioni di sviluppo. Invece, a fronte di una crisi generalizzata che dura da anni, non sono state avviate quelle grandi progettualità che potevano dare ossigeno a tante famiglie. Ed oggi la gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti, vedremo anche se anche di quelli dei consiglieri.
Nella foto il Municipio
S.I.