ALGHERO – “Se è vero che all’apparenza il PPR ne blocca la realizzazione, è altrettanto vero che occorre sottoporre all’assessorato regionale dei LL.PP e al Min. Franceschini un diverso metro interpretativo del PPR e del Codice Urbani. Nel 2018 tentai assieme al Prof. Mario Tocci di sottoporne uno a Pigliaru, ma senza successo. Vi è pure una sentenza del TAR Sardegna che parrebbe confortare le nostre tesi, che inviai con una missiva a Pigliaru, che propone una lettura del PPR e del Codice Urbani giuridicamente sostenibili e politicamente utilizzabili al fine di eliminare gli ostacoli per la realizzazione della 4 corsie”. Cosi Marco Tedde che, ancora una volta, centra il nocciolo del problema: la questione della “4 corsie” va regionalizzata. In sintesi la Giunta Regionale, oggi a guida Centrodestra Sardista, deve “superare” o meglio emendare il Ppr per cancellare il famigerato passaggio che vieta le strade a “quattro corsie” entro la fascia dei due chilometri. Un’obbrobrio.
“La soluzione tecnica vanamente proposta prende le mosse dal Codice Urbani, che assoggetta a copianificazione Stato Regione alcune porzioni del PPR ma lascia libera la Regione di pianificare in riferimento ad altre materie. Soluzione supportata dalla predetta autorevole sentenza del TAR Sardegna. Dal disposto della lettera h del comma primo dell’art. 143 del Codice dei Beni Culturali – che non rientra normativamente nella copianificazione necessaria di cui all’art. 135- emerge che la Regione ha facoltà di individuare unilateralmente le misure necessarie per il corretto inserimento, nel contesto paesaggistico, degli interventi di trasformazione del territorio, al fine di realizzare uno sviluppo sostenibile delle aree interessate”.
“Da tale assunto deriverebbe il potere per la Regione Sardegna di adottare una norma o un provvedimento di interpretazione autentica dell’art. 20 del PPR, che evidenzi che la strada Sassari – Alghero costituisce una infrastruttura determinante per realizzare lo sviluppo sostenibile del territorio ai sensi del citato art. 143, lett. h, del Codice dei beni culturali. Ciò porrebbe nel nulla il parere della commissione interministeriale VIA e quello da ultimo espresso dal Min. Franceschini”.
Nella foto l’incontro di questa mattina con l’intervento di Tedde