CAGLIARI – Passa in Consiglio Regionale la delibera che riforma gli Enti Locali della Sardegna. Dopo oltre un mese di discussione in Aula, la maggioranza ha approvato il documento con 29 voti favorevoli. Giuseppe Meloni, esponente del Pd gallurese, ha votato contro in disaccordo con le scelte dei suoi compagni di coalizione, mentre Luca Pizzuto, anche segretario regionale di Sel, non ha partecipato al voto.
Da oggi, dunque, nasce la città metropolitana di Cagliari. 17 Comuni dell’area vasta che ne faranno parte. La riroma prevede le Unioni dei Comuni e dunque gli enti locali dovranno associarci per gestire alcune funzioni fondamentali. Oggi sono 34 ma potranno arrivare a circa 50. Dovranno avere una popolazione minima di 10 mila abitanti, se però all’interno si trova almeno una città media, con popolazione di oltre 30 mila abitanti, il nuovo ente potrà diventare Rete urbana.
Due città medie possono far nascere la Rete Metropolitana che deve avere una popolazione minima di 150 mila abitanti. Unico caso nell’Isola è quello di Sassari e Alghero, ovviamente se decideranno di associarsi. Restano in piedi anche le Province, ancora previste nello Statuto sardo. In attesa della cancellazione definitiva, gli enti intermedi di Cagliari (oggi chiamato Sud Sardegna per differenziarlo dalla città metropolitana di Cagliari) Nuoro, Oristano e Sassari rimangono ma vengono depotenziati nelle funzioni.
Nella foto il Presidente Pigliaru
S.I.