CAGLIARI . “Resto sorpreso della reazione piccata dell’illuminato onorevole Gianpiero Scanu in merito ad una mia semplice constatazione dei fatti, che ribadisco: al Mater Olbia non è partita neanche la telemedicina così come avevano annunciato a partire dal primo dicembre 2015″. Cosi Giorgio Oppi consigliere regionale e leader storico dell’Udc che continua “a tal proposito allego la mia interpellanza in merito, indirizzata sia al presidente della Regione sia all’assessore della Sanità. In essa riaffermo che la domanda di autorizzazione per la telemedicina non è mai stata inoltrata e quindi assieme a tutta una serie di problematiche preesistenti, il solo avvio dell’ospedale di certo non potrà avere le tempistiche così imminenti come il suddetto “illuminato” va dicendo oramai da qualche anno. Ribadisco poi un concetto: non provo nessuna soddisfazione né godimento (anzi!) nel constatare che le promesse fatte su quest’ospedale ed i tappeti rossi che sia a Roma che in Sardegna alcuni si sono affrettati a stendere, ad oggi non sono stati ripagati con uguale moneta”.
“Voglio solo ricordare che il 2018 si avvicina rapidamente e i “250 posti letto in deroga” che il governo Renzi ha accordato alla regione Sardegna proprio per accreditare il nuovo ospedale privato di Olbia, una volta scaduti andranno a gravare il già pesantissimo bilancio della sanità sarda. Oppure come temo, il costo di quei posti letto, circa 54 milioni di euro all’anno, sarà ricavato dai tagli alla sanità privata sarda, procurando la morte per asfissia di tante imprese private che generano da sempre reddito e tributi nell’isola”.
“In conclusione, inviterei l’illuminato che parrebbe avere grandi entrature con i proprietari di questo ospedale, ad evitare altri proclami come quello dei 1000 ricercatori da assumere perché la cosa è a dir poco risibile, sia per il numero sia per i costi che avrebbero”.
Nella foto Giorgio Oppi
S.I.