BERCHIDDA – Entra nel vivo la trentasettesima edizione di Time in Jazz, il festival diretto da Paolo Fresu, in programma fino a venerdì 16 agosto secondo la consueta formula itinerante tra il suo paese natale, Berchidda, e gli altri centri e località del nord Sardegna coinvolti quest’anno: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Budoni, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Oschiri, Ozieri, Porto Rotondo, Posada, Puntaldia, San Teodoro, Tempio Pausania e Viddalba.
Dopo la serata inaugurale (oggi, giovedì 8, in programma i concerti di Roberto Gatto a Puntaldia e di Chiara Civello a Porto Rotondo) la giornata di domani – venerdì 9 – si annuncia densa di impegni; il primo è un “classico” di ogni edizione di Time in Jazz: la traversata marittima in musica dal porto di Livorno, con partenza alle 8.30, a quello sardo di Golfo Aranci (arrivo alle 16.30) a bordo di un traghetto della Corsica Sardinia Ferries; un evento che si rinnova per il diciannovesimo anno consecutivo grazie alla collaborazione della compagnia delle navi gialle. ad accompagnare con le sue note i passeggeri in viaggio sulle acque del Tirreno, ritorna la Rusty Brass, formazione a base di ottoni che spazia tra ritmi funk e rock, accenni alla tradizione classica, sonorità balcaniche ed esotiche: una proposta che anche il pubblico del festival presente a Berchidda potrà apprezzare nelle parate musicali in cui la band bresciana si produrrà nelle sere successive per le vie e le piazze del paese.
Mentre la Rusty Brass sarà in viaggio, a Berchidda si inaugurano a mezzogiorno le mostre allestite negli spazi de Sa Casara, la sede di Time in Jazz. Si intitola “Time to Time 2023” quella che espone le fotografie scattate l’anno scorso da Andrea Rotili e Paolo Soriani durante il festival: un racconto per immagini della passata edizione di Time in Jazz, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni. CasArt è invece l’esposizione permanente della Collezione di Arte contemporanea nata nel 1997 in seno al progetto PAV (Progetto Arti Visive), grazie al generoso contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival. Ad accompagnare l’inaugurazione delle mostre, che resteranno aperte per tutta la durata del festival, un brindisi in collaborazione con la Cantina Sociale Giogantinu.
A tenere banco nella giornata di domani (venerdì 9) sarà, alle 18, un altro “classico” di Time in Jazz: il concerto in omaggio a Fabrizio De André proprio in quella che fu la sua residenza in Sardegna, a L’Agnata, nelle campagne intorno a Tempio Pausania; un evento attesissimo di ogni edizione del festival, e che ancora una volta ha raggiunto presto il tutto esaurito. A rendere tributo al grande cantautore genovese – ma in questa occasione anche a Bob Dylan, Leonard Cohen e Georges Brassens, artisti particolarmente amati da De André – sarà un cast composto ad hoc: ne fanno parte la violinista americana Scarlet Rivera, legata a Dylan da una fondamentale collaborazione, il batterista Rafael Bernardo Gayol, conosciuto in particolare per il suo lavoro con Leonard Cohen, Neri Marcorè, uno dei massimi interpreti di De André, cui ha dedicato diversi spettacoli di successo, il chitarrista Domenico Mariorenzi e la band Borderlobo: Andrea Parodi Zabala (chitarra e voce), Alex Kid Gariazzo (voce e chitarra), Riccardo Maccabruni (pianoforte) e Michele Guaglio (basso). Titolo del concerto (produzione originale Time in Jazz in collaborazione con BiBanca e Fondazione De André): “Sailing Faber, dalla Sardegna a Durango”.
«Poter interpretare le canzoni di Fabrizio De André nella sua casa a L’Agnata, nella quale ha scritto e composto capolavori indimenticabili, è per me una sorta di coronamento di un percorso cominciato anni fa, quando quasi per gioco ho iniziato a fare concerti. Un traguardo ma anche una ripartenza, perché la voglia di fare musica che fa bene non smetterà mai». Nelle parole di Neri Marcorè tutta l’emozione di poter partecipare da protagonista all’evento in programma a L’Agnata, impreziosito anche dalla partecipazione di Paolo Fresu e della “padrona di casa”, Dori Ghezzi, che ha dichiarato a sua volta: «Le opere di Dylan, Cohen e Fabrizio sono così ricche di bellezza che la sola idea di partecipare a un incontro dedicato a questi grandissimi artisti mi affascina ed entusiasma. Posso addirittura affermare di aver conosciuto artisticamente Dylan e Cohen prima di De André, e negli anni è stato poi splendido condividere con Fabrizio la passione verso questi due grandi della musica che Fabrizio ha molto amato e, come sappiamo, tradotto».
Fabrizio De André e anche Bob Dylan, dunque, «l’uomo che mi ha cambiato la vita», racconta Scarlet Rivera ricordando «un pomeriggio di giugno del 1975 sulla tredicesima strada nel Greenwich Village. Ero arrivata a New York da Chicago con un biglietto di sola andata, sapevo che qualcosa di grande sarebbe accaduto ma non sapevo cosa fino al momento in cui sono entrata in studio di registrazione con lui. Mi ha fatto suonare su tutte le canzoni del disco che stava registrando. Quel disco era “Desire” e uscì qualche settimana dopo col mio violino che prese il posto delle chitarre di Eric Clapton che aveva suonato prima di me. Probabilmente a Eric Clapton questo cambiò poco, per me invece fu l’inizio di tutto».
Quando a L’Agnata si sarà spenta l’ultima nota dell’omaggio a Fabrizio De André, a Berchidda andrà in scena il primo appuntamento del denso programma di Time to Children, la sezione del festival dedicata alla promozione e allo sviluppo della creatività di bambine e bambini, ragazze e ragazzi, e alle loro famiglie. Dalle 20.30, a “Sa colte ‘e s’oltiju”, il giardino accanto a Sa Casara, Franco Lorenzoni e Roberta Passoni guideranno il pubblico nell’osservazione del cielo, le luci del tramonto, il lento entrare nell’ombra della terra e l’apparire delle prime stelle, con l’accompagnamento di narrazioni di miti. Maestro elementare per quarant’anni, Franco Lorenzoni ha fondato nel 1980 la Casa-laboratorio di Cenci, in Umbria, un luogo di ricerca educativa ed artistica che si occupa di tematiche ecologiche, interculturali e di inclusione.
Sempre a Berchidda, alle 21.30 al Muretto Lounge Cafe, nuovo appuntamento con il FestivalBar, la vetrina di solisti e gruppi ospitati ogni sera da un diverso bar del paese. Protagonista ancora il trio dell’armonicista e cantautore blues sardo WilliBoy Taxi, con Maso Spano al contrabbasso e Maurizio Marzo alla chitarra.