ALGHERO – L’8 marzo , in occasione della giornata internazionale delle donne, con il sindaco Mario Conoci, l’assessore regionale Quirico Sanna, la Presidente della Rete delle Donne dott.ssa Speranza Piredda, la Presidente della FIDAPA Alghero, professoressa Silvana Pinna, la critica letteraria professoressa Neria De Giovanni, gli studenti del Liceo Scientifico Fermi e la docente Anna Solinas, abbiamo fatto una riflessione sulla attuale condizione femminile.
L’otto marzo rappresenta l’occasione annuale per riflettere sullo stato dell’arte dell’uguaglianza di genere, sui progressi compiuti e sugli sforzi ancora da compiere per raggiungere la piena parità dei diritti sostanziali tra uomini e donne.
Nonostante i grandi passi avanti questa uguaglianza è ancor lontana dall’esser raggiunta, ostacolata spesso da scogli legislativi e culturali.
L’otto marzo è una ricorrenza che ogni anno consente di riflettere sulle molte questioni ancora aperte che, in questo ultimo anno, sono prepotentemente riemerse a causa dall’emergenza sanitaria. Il lock down, le nuove modalità di organizzazione del lavoro, e la mancanza di un adeguato welfare per le famiglie, hanno costretto a ripensare al “lavoro” di gestione delle famiglie e di cura dei bambini e degli anziani.
Si tratta di un lavoro che ricade ancora oggi troppo spesso sulle donne, rendendo ancora più difficile per loro la conciliazione del lavoro con la famiglia. Una situazione, questa, che può modificarsi solo se vi sarà una vera condivisione dei compiti familiari, che coinvolga allo stesso modo uomini e donne.
Questa situazione ha anche comportato nel corso del 2020 che i posti di lavoro persi a causa della pandemia siano stati per il 70% femminili. Un altro dato che evidenzia le gravi difficoltà del momento è che nel corso dell’anno trascorso sono state chiuse ben 4.000 imprese femminili. Questa ricorrenza è fondamentale anche per fare il punto sulla violenza di genere in Italia e nel mondo, fenomeno che, purtroppo, non accenna a regredire.
Nell’epoca della denuncia sulle molestie sessuali, del ‘MeToo’ e dell’allarmante escalation di femminicidi è fondamentale implementare ogni sforzo per garantire concretamente alle donne una reale protezione contro ogni tipo di violenza che le vede sempre come principali destinatarie.
Ci sarà un momento in cui verranno superati tutti i pregiudizi sociali e culturali, Oggi possiamo già evidenziare qualche cambiamento nella società e soprattutto nei giovani di entrambi i generi, ma è prioritario accelerare questo processo. Bisogna rafforzare gli spazi che prevedano entrambi, che includano e sfruttino le potenzialità delle diverse modalità di lavoro, di gestione, di potere e di esistenza di tutti in modo inclusivo e non esclusivo.
Vedo anche un futuro nel quale lo Stato e le Istituzioni metteranno la famiglia nella condizione di crescere in modo sostenibile. Dove la cura dalla famiglia non dovrà necessariamente richiedere la rinuncia o il ritardo nella realizzazione delle aspirazioni individuali, dei propri talenti, della soddisfazione individuale.
L’otto marzo è la Giornata Internazionale della donna, ma dobbiamo ricordare che i cambiamenti della società sono quelli che sono prima compresi e poi promossi dalla società nella sua interezza.
Si deve partire sempre da una presa di coscienza condivisa, sia delle specificità che delle differenze.
Sono certo che questa giornata non possa limitarsi al suo valore commerciale, alla celebrazione di un genere promuovendo una separazione fine a sé stessa, ma ci faccia riflettere e prendere coscienza per poter costruire, nel più breve tempo possibile, una società realmente inclusiva che promuova la crescita sostenibile e il benessere per tutti. Durante l’incontro, allietato dagli intermezzi del musicista Mauro Uselli, l’artista algherese Tonino Alfonso ha consegnato dopo un intervento di restauro la propria opera realizzata per dire no al femminicidio.
Marco Di Gangi
Assessore comunale alla Cultura