PORTO CERVO – Il convegno del 6 maggio a Porto Cervo, organizzato dalla Federazione agenti marittimi sezione yacht, è la seconda edizione del Forum sul lusso possibile. Si terrà al Cervo Hotel dalle ore 9.30 del mattino con un programma [PROGRAMMA-sp] di valore e diversi ospiti di caratura internazionale del mondo della nautica e non solo. Se nell’edizione di grande successo del 2015 il tema centrale era rappresentato dalla “sindrome di Robin Hood” ovvero dall’estremizzazione del concetto secondo cui la grande nautica e il turismo di élite si muovono sulle logiche dell’accoglienza, ma lasciano in eredità ai territori occupazione, economia, lavoro e ricchezza, quest’anno il dibattito dell’evento si focalizzerà sulle ricadute attuali e potenziali del turismo top class, sulla fruizione e anche sul finanziamento del patrimonio artistico e culturale italiano.
Ma temi non meno importanti saranno rappresentati dall’analisi dello sviluppo della grande nautica in Italia (saranno presenti i tre presidenti delle associazioni rappresentative, ovvero Federagenti, Nautica Italiana e Cna nautica), ma anche dal ruolo della Sardegna in un processo razionale di rilancio del turismo in Mediterraneo, ovvero nella parte settentrionale del Mare Nostrum, con particolare attenzione alle ricadute territoriali non solo sulle località marine.
Durante il convegno sarà infatti affrontato il tema, che rappresenta il fil rouge con l’edizione 2015, relativo alle ricadute territoriali dei mega yacht e quindi all’indotto. L’obiettivo è di accendere i riflettori su queste tematiche fra l’altro contando sulla presenza al convegno di Vittorio Sgarbi e su quella dell’assessore dell’industria della regione Sardegna, Maria Grazie Piras.
Nella foto alcuni yacht al largo di Porto Cervo
S.I.