CAGLIARI – “La discussione in aula della proposta di legge sulla disciplina dei servizi e delle politiche del lavoro offre lo spunto per riflettere sull’occupazione in Sardegna e sugli effetti del Jobs Act e del maxi sgravio contributivo triennale per le aziende che nel 2015 hanno assunto a tempo indeterminato per valutare dati che, al netto della propaganda di Pigliaru e Paci, corrispondono a prefissi telefonici”. Lo hanno dichiarato Marco Tedde e Giuseppe Fasolino (Forza Italia).
“Gli studi di Bankitalia dimostrano che il lievissimo incremento dell’occupazione è quasi interamente prodotto dagli incentivi fiscali mentre l’effetto congiunto del contratto a tutele crescenti e degli incentivi è alla base del solo 5% delle assunzioni a tempo indeterminato. Seri dubbi sorgono quindi sugli effetti dell’eventuale rimozione degli incentivi statali. In Sardegna questi dubbi sull’assenza di forza strutturale delle misure adottate da Renzi sono confermati dal record detenuto dall’isola in tema di disoccupazione giovanile. Secondo i dati Eurostat, – proseguono i due esponenti azzurri- col 56,4%, a fronte di una media europea del 20,4% e percentuali tedesche che vanno dal 3,5 al 5,5,%, la nostra isola è ricompresa fra i dieci territori UE col tasso di disoccupazione giovanile più elevato nell’anno 2015″.
“Appena sotto la Calabria e Ceuta e Melilla, territori spagnoli in terra d’Africa. Un vero e proprio dramma occupazionale che dimostra che pur in un clima di ripresa economica le politiche di Pigliaru e Paci dimostrano scarsa o inesistente efficacia. Pesano troppo le pesanti indecisioni in tema di turismo, trasporti e collegamenti, di politica industriale ed energetica. Indecisioni che trovano valutazioni collimanti da parte dei sindacati e delle associazioni datoriali. Insomma, l’ennesima prova che gli annunci e la propaganda sterile del centrosinistra – concludono Tedde e Fasolino- non sono sufficienti per far ripartire l’economia sarda”.
Nella foto il gruppo regionale di Forza Italia con Fasolino e Tedde
S.I.