ALGHERO – Mentre la Puglia registra un’impennata negli arrivi, la Sardegna, al contrario, un crollo vertiginoso. Eppure sono mesi che questo problema è tutti i giorni al centro del dibattito sociale, politico e giornalistico. E nonostante questo è stato necessario arrivare a giugno per trovarsi ancora fermi nelle medesime posizioni. Fermi, inchiodati, cristallizzati a scuse che oggi, come la foglia di fico, sono cadute e mostrano quanto il Re sia nudo.
Un’indecenza amministrativa che qualcuno dovrà pagare. Visto che le proteste di piazze per i sardi sono oramai relegate ad eterne lamentele su Facebook, sarebbe opportuno che almeno si realizzasse una “Class action” coi responsabili in seno alla Regione di questo disastro nei trasporti sardi. Perchè non è solo una questione legata ai collegamenti aerei, ma su tutti i fronti. Ferro, gomma e volo. Un’Isola isolata in barba a coloro che siedono, alcuni indegnamente, nella massima assise regionale.
Si è persa completamente la bussola. La politica ha abdicato ai salotti accademici ed il risultato è sotto gli occhi di tutti. Perfino il Presidente Renzi fa sapere che è necessario ridare spazio ai “turbo” della politica. Eppure in Sardegna non solo non ci sono i “turbo” ma dei lumaconi che stanno mettendo in ginocchio l’intera regione. In un periodo di devastante crisi come questo era ed è indispensabile che la guida degli enti pubblici sia in mano a coloro che hanno rapporti, contatti, voti e dunque legami con la società civile e non personaggi che, a vario livello, partendo dai comuni, siedono nelle poltrone per bearsi del loro ruolo, incassare lo stipendio e fare gazzosa sui social.
La gente è stufa. Anche perchè tutti sanno, vedono e leggono di quante occasioni per la Sardegna ci siano per uscire dall’oblio e questo grazie alle sue eccellenze che vedrebbero l’attivazione di numerosi investimenti in loco e anche la creazione di mercati esteri di riferimento per i prodotti dell’Isola. Senza considerare le eterne incompiute e in questo Alghero eccelle con esempi come il porto, Maria Pia e Porto Conte, agro compreso. Situazioni che che se sbloccate creerebbero un immediato giovamento a tutto il territorio garantendo sviluppo, crescita, occupazione e dunque anche maggiori introiti per il Comune che, così, potrebbe migliorare i suoi servizi a partire da quello del verde e igiene urbana (per non parlare del turismo, commercio, agroalimentare, etc), oggi a livelli indegni e i risultati si vedono. Non c’è più tempo da attendere, il treno passa una sola volta e la Sardegna, così come Alghero, deve uscire dal sonno e riprendersi in mano il suo destino.
Nella foto un aereo che sorvola la Sardegna
S.I.