ALGHERO – L’allarme è scattato intorno alle 2.00 di notte. Subito sono stati avvisati i soccorsi. Alle prime luci dell’alba si è messo in moto il Canadair a questo, intorno alle 9.30, è stato affiancato un elicottero. Entrambi, proprio davanti all’Hotel Baia di Conte, lambito dall’incendio, ma avvolto dal fumo, hanno fatto numerosi viaggi per caricare e scaricare l’acqua del mare sul terreno.
Devastati e ridotti in cenere i campeggi di Sant’Imbenia e nelle aree prospicienti. Residenze oggetto di un sequestro della Magistratura a fronte di diversi abusi. E da qui la prima polemica: perchè l’intera area non era stata ancora bonificata? Infatti ciò che ha alimentato le fiamme, oltre il vento proveniente da direzione Porticciolo verso El Faro, è stata la presenza di roulotte, auto, mezzi di vario tipo, case in legno e lamiera e altro materiale. Ciò, com’è stato possibile apprendere in loco, ha fatto innescare ancora di più il rogo andando a distruggere la natura circostante. Diverse le esplosioni di bombole udite in zona.
In totale sono state fatte quattro evacuazioni. Mentre sul posto sono giunti carabinieri, polizia e vigili urbani (che hanno chiuso il traffico per rendere piùà fluida la macchina dei soccorsi), protezione civile, guardia forestale e anche alcuni volontari. In mattinata è arrivata nei luoghi del disastro anche l’assessore regionale all’Ambiente Donatella Spano. Ancora le fiamme non sono state completamente domate, anche se la situazione già dalle 10, circa, era completamente sotto controllo. Come detto, resta da capire perchè quei campeggi, giudicati abusivi, non fossero ancora stati bonificati andando a creare una vera e proprio bomba ecologica esplosa, purtroppo, nella giornata del 20 settembre 2015. Da segnalare anche un altro incendio, sempre questa mattina, all’interno dello stagno del Calik, nei pressi del ponte romano. Sulle cause di entrambi stanno indagando gli inquirenti. E’ evidente, comunque, che si tratta di incendi la cui matrice è assolutamente dolosa.
Nella foto la zona dell’ingresso alla “Stalla” (dal pontincello sullo sterrato che porta ai parcheggi)
Stefano Idili