ALGHERO – Con una lettera inviata alla nostra redazione, la signora Silvia Vecchiantini ci segnala un episodio che l’ha vista, suo malgrado, protagonista nel centro sportivo di Maria Pia. Qui la pista d’atletica è stata individuata come area di sosta e ripartenza degli elicotteri in supporto del rally. Ciò ha creato il problema evidenziato nella missiva da dove emerge il comportamento non proprio educato di uno dei piloti.
Domenica 12 giugno, Campo di atletica di Maria Pia di Alghero, ore 9.00.
Due elicotteri dell’organizzazione del Rally sono parcheggiati nella parte in fondo. Belli, ammirati e la gente dalla strada si ferma per fare foto. I fruitori del campo di atletica sono pochi, sempre i soliti, ci conosciamo e ci salutiamo mentre ognuno è intento nel proprio allenamento. Chi usa la pista, chi solo il rettilineo e poi ci sono io che uso la pedana dei lanci posta all’ingresso del campo. Arrivano vari automezzi con gli autisti degli elicotteri e con delegazioni di persone dell’organizzazione che devono viaggiare su questi mezzi. Tutti socievoli, allegri, salutano in italiano-spagnolo e soprattutto rispettosi dei presenti e degli spazi.
Mentre stanno aspettando di imbarcarsi a fondo campo arriva dal lato opposto un elicottero piccolo, rumoroso e giallo dal cielo. Io sono nel campo di terra, a recuperare attrezzi, a pochi metri dalla pedana e questa fastidiosa mosca mi sorvola a pochi metri d’altezza, accecandomi con un polverone, e atterra di fianco alla pedana lanci facendo volare via tutta la mia roba. Sono stupita di tanta maleducazione ma lascio correre. Scende l’autista di un’auto parcheggiata sulla pista e l’elicottero riparte nello stesso modo.
Uno degli organizzatori, da fondo campo, corre verso di me per chiedermi come stavo. Mi dice in italiano un po’ storpiato che è meravigliato di quello che ha visto perchè quel pilota è della televisione, e quindi un esperto, e che non si fa così con le persone soprattutto in un posto che ti ospita. MI dice anche che loro vogliono tornare l’anno prossimo e vogliono essere accettati bene e non respinti perchè creano “casini”. Lui stesso si impegna a riferire l’accaduto e a richiamare quel pilota.
Non so se davvero lo farà, ma è stato gentile a preoccuparsi e lascio perdere . Raccolgo la mia borsa, le mie scarpe e la mia maglietta volate via.
Ricomincio il mio allenamento e quei signori salgono sui loro elicotteri che con leggerezza, poco rumore e poca polvere se ne vanno.
Dopo mezz’ora circa ritorna la fastidiosa mosca gialla. Questa volta io sono dentro la pedana dei lanci e questo incivile atterra a tre metri da me, con il solito polverone e tutta la mia roba che vola via. La coda dell’elicottero è proprio davanti alla zona di lancio.
Questa volta sono proprio molto arrabbiata e gli chiedo perchè atterra proprio lì con tutto lo spazio che c’è. Mi risponde inglese, lui non parla italiano e lui ha il permesso.
Lui ha il permesso di atterrare a tre metri dalle persone quando c’è tutto un campo a disposizione?
Io ritengo , invece, che sia un atto di prepotenza e di prevaricazione dei diritti degli altri. Da quel campo tutti gli atleti se ne sono andati in pochi minuti per la presenza di questo pazzo, prepotente.
Nelle foto l’episodio documentato dalla signora Vecchiantini