ALGHERO – Questa è la settimana in cui Barcellona diventa la capitale mondiale della musica elettronica. Non solo Sonar però. Infatti negli ultimi anni sono nati tantissimi festival ed eventi unici che portano alla ribalta globale la capitale catalana. Del resto parlano i numeri. Sono giorni da rosso in calendario, ovvero altissima stagione, con tutte le strutture ricettive sold-out, senza considerare ristoranti, bar, negozi e tutto il resto. Un giro d’affari che raggiunge gli 80milioni di euro come raccontato tre anni fa in un convegno ad Alghero da parte degli amministratori catalani all’interno degli appuntamenti predisposti dal Versatile alghero.new.music.weekend in collaborazione con la sede locale della Generalitat de Catalunya.
E tra le tante manifestazioni nate, ce n’è una che oramai è diventata un punto ferma della settimana: il festival a Poble Espanyol curato da IR Bcn. In particolare è da 5 anni che El Monasterio diventa una delle cornici più belle al mondo dove viene ospitato un evento musicale. I migliori dj e produttori universali ospitati in una location stupenda dove vengono anche organizzati degli show particolari e soprattutto per un pubblico molto educato, conoscitore della buona musica e adulto. Insomma, una situazione anni luce distante da quella che, in maniera errata, viene intesa dal nostro paese rispetto alla musica elettronica. Del resto è noto che grazie ad una generale crescita culturale, a parte rari esempi in cui tali situazioni esprimono musica e pubblico pessimo, questo genere è oramai l’espressione artistica, nelle sue varie forme, più diffusa e apprezzata al mondo.
Per entrare nell’atmosfera magica del festival IR Bcn abbiamo intervistato Luna Rodriguez, spagnola, co-fondatrice e responsabile dell’organizzazione che ha creato e cura l’appuntamento al Monasterio che inizia questo mercoledi 15 giugno fino a domenica 19. Da evidenziare che sono tutti party che partono alle 4 del pomeriggio e si chiudono all’una di notte. Essendo all’aperto e nel cuore di Barcellona gli orari non vanno, dunque, a notte inoltrata.
Mancano oramai meno di due giorni all’inizio del festival di Ir Bcn a Poble Espanyol, com’è la situazione generale? Come procede il lavoro?
Il lavoro come sempre procede bene ma queste date sono per noi molto stressanti, abbiamo tanto lavoro e dormiamo poco, non vediamo l’ora di farvi vedere cosa abbiamo preparato.
Queste è la quinta edizione, quali sono solitamente le vostre aspettative all’inizio di ogni edizione?
Normalmente fino che non finisce il festival non respiriamo tranquilli, ma le nostre aspettative sono soltanto forti: fare divertire a ogni persona che sta li dentro. É difficile, ma l’applauso del púbblico ci fa sentire che tutto quello che abbiamo sudato e lavorato, n’è sempre valsa la pena [Il programma del festival].
Facciamo un salto indietro: quando è nato il vostro gruppo organizzativo e con quali motivazioni?
E’ nato 5 anni fa a casa di uno dei nostri soci e la sua moglie. Lui é il padrone della label Indigo Raw, e li abbiamo creato cominciare con questo posto speciale che abbiamo chiamato : El Monasterio. Le motivazioni sono state la semplice idea di creare il posto più speciale a Barcelona accompagnao da line up con i nomi più forti del momento (quest’anno ci saranno Maceo Plex, Kevin Saunderson, Carl Graig, Robert Hood, Nina Kraviz, Ricardo Villalobos, Matthew Dear, Sven Vath, Derrick May e tantissimi altri tutti dentro gli appuntamenti giornalieri ndr).
Oramai Barcellona, almeno in quei giorni, è la capitale mondiale dell’arte musicale elettronica. Un ottica differente dal solo clubbing, molto stile Miami e Ibiza, ma in un senso molto più “adulto” e cosciente di quanto sia maturata anche la musica dance e dunque il suo pubblico. Ci sono dei cambiamenti però negli ultimi anni?
Si qualcosa sta cambiando. Barcelona 10 anni fa poteva essere la capitale mondiale dell’ arte musicale elettronica. Ma Barcellona è cambiata tanto e adesso si è spenta come una stella. Negli ultimi anni solamente all’ época dei grandi festival (Primavera Sound, Off week, Sonar ndr) rivive e si attiva. A giugno ci sono più di 200.000 persone di tutte le parte dil mondo per i festival, ma il resto dell’anno non funziona più. Il Comune di questa città é stata la colpevole, non la gente, che continua adorando la musica elettronica.
Una piccola analisi del vostro pubblico: nazioni di provenienza, età, capacità di spesa e attitudine con l’evento che realizzate e con le altre persone presenti?
Il nostro pubblico sempre dico che è il migliore che può esistere. Non lo dico perche sia il nostro pubblico, ma e che vengono dall’América, dalla Germania, dalla Italia, dalla Francia, di Giappone, della Australia. Sono un pubblico educato, consapevole della musica che sente, e rispettosa soprattutto le cose del nostro lavoro. In 5 anni al Monasterio non abbiamo mai avuto un solo problema. Sono gente dai 20 anni fino i 50, con tanta cultura musicale, e che sono consapevoli dei artisti che portiamo. Noi facciamo feste di giorno, all aperto, con sole e con la energia che da questa meravigliosa stella. Ci piace far capire alla gente che le feste di giorno sono meglio ancora delle serate. Puoi guardare il sole e finire la festa quando si nasconde ed esce la luna per dare la fine della ultima traccia.
Voi realizzate un festival in uno dei luoghi più belli e di valore di Barcellona. L’amministrazione del Comune vi ha sempre aiutato e supportato in questa scelta straordinaria e coraggiosa?
Grazie per il complimento, tanta gente dice che il Monasterio é uno delle venue più belle al mondo, e siamo molto orgogliosi del nostro “piccolo figlio” Monasterio. Che questo festival sia possibile é semplicemente grazie al nostro lavoro e i nostri mezzi per farlo, nessuno ci ha fatto support mai. Solo noi stessi. Sembra duro dirlo, ma é la pura verità.
Avete intenzione di crescere e di esportare anche all’estero il vostro concept e marchio di realizzazione di eventi di elettronica di qualità?
Certo, infatti abbiamo già fatto un IR a Parigi il mese di Novembre. É stata una esperienza molto bella ma dura, già che é stato una settimana dopo i attentati a Parigi, ma é servito per dare support alla bellissima e molto culturale città di Parigi dopo questi successi terribili. Ci siamo uniti a loro per capire che la musica é la risposta a tutto. Amore e musica. Continueremo facendo cose all ‘estero, portando sempre amore e tanta musica.
Conosci la Sardegna e Alghero? Cosa ne pensi, visto che qui abbiamo tanti bei posti, ma è ancora difficile organizzare in luoghi pubblici per i troppi divieti.
Non sono mai stata in Sardegna e non sono assolutamente fiera di questo fatto visto che abbiamo grandissimi amici li. È il paradiso sulla terra, è une delle meraviglie del mondo, ma so purtroppo come stanno male le cose li. Mi dispiace tantissimo perchè un paradiso come Sardegna gli manca solo questo. Magari in un prossimo futuro possiamo fare qualcosa li con la meravigliosa gente sarda, che adoriamo.
Nella foto Luna Rodriguez
S.I.
La stupdenda location del Monastiero dove viene ospitato il festival di IR Bcn
Un breve video di uno degli appuntamenti dell’edizione dello scorso anno: