ALGHERO – Era un incontro molto atteso, quello di ieri organizzato da Pd di Alghero riguardante il trasporto aereo. Del resto ospite d’eccezione, tra gli invitati ad intervenire, giunto nella Riviera del Corallo direttamente da Roma, c’era Vito Riggio. Presidente dell’Enac ovvero l’ente che controlla tutti gli aeroporti italiani. Oltre a lui anche Silvio Lai, senatore del Partito Democratico, e anche Salvatore Tomaselli, capogruppo dem in senato nella commissione trasporti.
Tra il pubblico anche i vertici della Sogeaal, oltre che alcuni dipendenti dello scalo e diversi rappresentanti di altre forze politiche giunti sul posto per sentire anche i pareri degli autorevoli interlocutori. Ma, come spesso in questi casi, il pubblico si è diviso tra chi ha inteso dalle parole degli intervenuti che non c’è speranza per l’aeroporto con un addio oramai definitivo a Ryanair e altri che invece intravedono la luce in fondo al tunnel. Per i primi appare chiara la volontà di chi governa i processi nazionali, e a cascata quelli locali, di andare avanti con o senza la compagnia irlandese. Questo dentro un disegno più ampio di sostegno all’Alitalia.
Ma per gli altri, ovviamente gli organizzatori e Partito Democratico, non è così. Le parole in particolare di Riggio e Lai avrebbero spiegato ancora una volta che i problemi nascono con la Legge 10 e con la conseguente procedura di infrazione che l’Europa ha emanato contro la Sardegna per il presunto sostengo pubblico a soggetti privati. E dunque prima di agire si attende il pronunciamento di Bruxelles. Attesa che oramai sta diventando estenuate e che soprattutto, secondo tutti, ma proprio tutti (visto che circolano dei documenti ancora non ufficiali) il giudizio sarà favorevole per Alghero e meno per gli scali di Olbia e Cagliari.
Ma andando oltre questa “Spada di Damocle” che però per adesso impedisce, ad esempio, di realizzare il bando per le low-cost e soprattutto definire una volta per tutte la privatizzazione della Sogeaal (anche se per alcuni queste sono solo scuse accampate dall’assesore Deiana per tergiversare e non favorire certo questa parte della Sardegna), la luce in fondo al tunnel per i dem sarebbe rappresentata anche dalla definizione di una società di gestione unica degli aeroporti sardi. Proposta avanzata nuovamente da Riggio durante l’incontro riportando anche l’esempio virtuoso dell’accorpamento tra Pisa e Firenze che, nonostante l’atavica guerra di campanile, hanno deciso per il bene delle rispettive società di gestione di unificare i soggetti e questo ha portato ad un incremento di quasi il 10% del fatturato oltre che non perdere le low-cost e in particolare Ryanair.
Insomma tutto è ancora in ballo. Ciò che appare, anche per altre motivazioni, è che il territorio sia appeso ad un filo. E questo per differenti discorsi. C’è un elemento però che viene fuori solo quando arriva qualcuno “da fuori” a farcelo ricordare: il marketing turistico. Come Algheronews ne abbiamo già parlato più volte, ma ieri è stato Riggio a domandare alla platea cosa sia stato fatto in questi anni per implementare la nostra proposta turistica in termini di programmazione di attività, intrattenimento, strutture ricettive nuove e di promozione. A pensarci bene, come del resto hanno riflettuto a margine del convegno un po’ tutti, la risposta è semplice: niente. E allora è inutile arrovellarsi dentro presunti cavilli legislativi e guerre dei cieli, al primo posto c’è la totale incapacità politica e gestionale di rendere questo territorio competitivo rispetto alle altre mete turistiche mediterranee e anche regionali che, ampliando la loro offerta e specificità, hanno battuto la concorrenza. Tra cui, purtroppo, anche l’ex-Porto d’Oro del Turismo Isolano.
Nella foto il carcere di Bancali
S.I.