ALGHERO – Alghero alza la testa, avevamo intitolato e così è stato. O almeno siamo davanti, per chi conosce realmente il tessuto sociale del centro catalano, a delle prese di posizione mai viste all’ombra della Torre di Sulis. Anche questi atteggiamenti sono inediti, del resto il periodo è strano. Mai vista una condizione di crisi come quell’attuale in cui la politica sembra quasi impotente. Dolo o colpa poco conta, l’importante è reagire. E non potevano che essere lavoratori e categorie produttive a reagire. Prima “scendendo in piazza”, e coloro che prendono sotto gamba il centinaio di persone che ha partecipato a marce e proteste varie, sono totalmente fuori strada, e poi fissando un vertice i primi di luglio, altro fatto a dir poco assurdo.
Ma il momento è inedito e richiede interventi inediti. Ed è cosi che gli imprenditori, chiamati a raccolta dalla Confcommercio, in particolare dal presidente territoriale Massimo Cadeddu, hanno messo a nudo le politiche dell’amministrazione Bruno in ambito di commercio, svilippo economico, turismo e affini. “Abbiamo avanzato richieste chiare per provare a ripartire dopo due anni pregni di molte difficoltà e scelte oggettivamente errate – commenta Cadeddu – in particolare chiediamo che la Consulta creata dall’assessore Lampis venga cancellata, stesso discorso per il regolamento dei suoli pubblici, a ciò aggiungiamo la necessità che ci sia un’interlocuzione continua e proficua tra amministrazione e comparto produttivo”.
Insomma delle proposte finalizzate a un vero e serio cambio di marcia che vedono anche la creazione di due consulte, una sul commercio e l’altra sul turismo, al cui interno ci siano le rappresentanze varie utili ad ascoltare veramente la città nelle sue differenti anime e propositi. Oltre che inserire nelle commissioni i rappresentanti di consorzi e comitati in relazioni alle materie che vengono trattate. Dunque: cittadini, imprenditori-lavorati e turisti. Per attuare un monitoraggio costante la Confcommercio chiede anche una verifica mensile riguardo i passi avanti compiuti. “Non vogliamo metterci in antitesi con nessuno, ma è chiaro che così non si può più andare avanti, ritrovarci qui in piena stagione è qualcosa di fuori dal normale, ma non potevamo più attendere oltre, ce lo chiedono gli associati, le imprese, la città”.
Altro tassello importante quello dei trasporti. Gli intervenuti hanno ribadito la necessità che la Giunta Pigliaru, fino ad oggi totalmente inerte, agisca immediatamente per salvare lo scalo e garantire un futuro certo ai lavoratori anche se in linea con una razionalizzazione generale che vede, vista la crisi, anche l’infrastruttura di Nuraghe Biancu. “Stiamo predisponendo una manifestazione che veda tutto il territorio unito per chiedere a gran voce una svolta sul tema dei trasporti che vede il Nord-Ovest dell’Isola sempre più isolato con gravi riflessi sull’economia cittadina”. In conclusione, anche se per alcuni quasi fuori tempo massimo, la Confcommercio si è messa a capo dei suoi associati, e non solo, al fine di ridare dignità ai comparti produttivi che si sono trovati a subire prima la crisi globale e adesso politiche regionali e locali fortemente negative rispetto alla necessità di creare sviluppo, crescita e occupazione.
Nella foto l’incontro di venerdi al Quarte Sayal
S.I.