ALGHERO – Ci risiamo. Occhi puntati sulla Meta. Ancora una volta la fondazione è crocevia di interessi (nell’eccezione positiva del termine) da parte di chi amministra e non. Nonostante, in passato, alcuni partiti ed esponenti anche dell’attuale maggioranza abbiano definito la Fondazione Meta “un ennesimo carrozzone” e soprattutto l’abbiano, nel momento del battesimo, bocciata come una creatura nata per assecondare i capricci dell’allora sindaco Marco Tedde, sulla gestione di questo organismo si sono giocate, in parte, le sorti dell’amministrazione Lubrano e adesso pare possa accadere lo stesso con l’attuale compagine uscente vincente dalle ultime elezioni. Nella campagna elettorale dell’anno passato, anche se sembra trascorso molto più tempo, la Meta era stata protagonista del dibattito pre-voto, non per la validità dell’organismo, ma per la presunta volontà di cancellarla. Questa possibilità era stata già ventilata, salvo poi lasciarla intatta. Talmente intatta da conservare intonso il consiglio d’amministrazione targato Lubrano. Un apparente contro senso se si considera che proprio importanti esponenti dell’attuale maggioranza hanno giudicato molto negativamente quell’esperienza tanto da contribuire a farla terminare. Ma al netto dell’inedita e poco comprensibile scelta di continuità, da qualche anno, la Meta pare non avere una meta. E questo al netto della validità delle maestranze e lavoratori presenti al suo interno e anche delle scelte del Presidente Alfonso che, è chiaro, fa quanto gli è possibile.
Da una parte viene continuamente discussa la sua mission: musei, spettacoli, promozione o altro? Certamente lascia perplessi vedere il suo logo sulle feste di quartiere. Una scelta, diremmo, azzardata per organismo nato con tutt’altri intenti. Altra particolarità l’impossibilità, come denunciato anche dal consigliere di 5 Stelle Roberto Ferrara, di poter attuare una seria e anticipata promozione dei calendari predisposti dallo stesso ente. Siamo arrivati, addirittura, nel recente passato, ma pare anche recentamente, a delibere post evento. Tutto questo mentre solo pochi anni addietro assessori come Costantino, Conoci e il presidente di Meta Delogu venivano pesantemente criticati riguardo la promozione e programmazione ritardata degli eventi. Innanzi tutto c’è da specificare subito che quelli, anche per una maggiore disponibilità di denari, erano veri eventi (ne ricordiamo solo alcuni, i concerti di James Brown, Shaggy, Francesco De Gregori, Baglioni, Subsonica, Pat Metheny, Jovanotti, Sud Sound System, oltre che un ricco cartellone di teatro e danza, rassegne di musica rock e jazz di alto livello e tanto altro), ma certamente oggi, dati alla mano, non c’è, per diversi motivi, una programmazione all’altezza di una città turistica qual è Alghero. Stesso discorso per la promozione nei mercati esteri, in particolare nelle città collegate dall’aeroporto. Anni fa c’era un team in seno all’assessorato al turismo dedicato solo a questo, ma pure questo, via, smantellato.
Adesso ci troviamo ad un bivio, non imposto dalla stampa o dalle opposizioni, ma proprio da importanti porzioni della stessa maggioranza che bussano a Sant’Anna e chiedono conto di questa gestione non proprio lungimirante. Sembra che oramai la clessidra stia per terminare alcuni gruppi consiliari e singoli esponenti pretendano un cambio di passo. Non solo della Giunta, ma anche per la Meta. E qui si innestano di classici “accordi elettorali. In ballo, ma non è detto che vogliano o debbano ricoprire il ruolo di presidente, ma solo provare a dare un indirizzo all’ente, ci sono due esponenti ingombranti: Antonello Usai e Carlo Sechi. In lizza anche un’indicazione proveniente dal gruppo che fa capo a Curedda. Proprio per decisioni prese durante la campagna elettorale, la guida della Meta sarebbe dovuta andare all’Udc in accordo con anche porzioni della sinistra. Ma visto il percorso ad ostacoli di questi mesi tale ruolo pare sia stato rivendicato anche da altri.
In questi giorni ci saranno degli incontri decisivi. Ad oggi tutto è rimasto immutato andando a creare sempre più diffusi malumori indirizzati anche all’assessorato al Turismo. Non è chiaro cosa possa accadere, non sono esclusi scossoni che potrebbero far cadere dell’albero qualche altro assessore e non solo. Del resto, in una fase dove la politica di qualità è merce rara, la crisi ancora morde il freno, affidarsi a personaggi, sicuramente non proprio giovanissimi, ma di grande esperienza istituzionale potrebbe garantire il raggiungimento di alcuni obiettivi oggi molto lontani. I legami di Sechi con la Catalunya, ad esempio, oppure i rapporti sempre validi con chi “muove i fili” a Cagliari e a Roma, nel caso di Usai. Dopo un’estate che ha visto il ritorno dei turisti (maggiormente per i problemi in Nord Africa), Alghero non può più perdere tempo e la Meta potrebbe, se riorganizzata e valorizzata, viste anche le notevoli qualità del personale che vi opera, garantire uno slancio verso un futuro più roseo e con il volto rivolto verso l’alto.
Nella foto una conferenza stampa alla Meta con gli assessori Lampis, Esposito e il presidente Alfonso
S.I.