Bilanci Comuni: ecco le novità

“È un provvedimento atteso che consente innanzitutto una semplificazione rilevante della contabilità pubblica, rende maggiormente gestibile il passaggio dal patto di stabilità al pareggio di bilancio ed elimina alcuni vincoli che rendevano più rigida e complicata la programmazione degli investimenti in termini di spesa.” Lo ha detto il senatore dem Silvio Lai nel suo intervento al Senato sulla modifica della legge sul pareggio di bilancio degli enti locali.

“Non si tratta solo di un adeguamento tecnico, è un ulteriore importante passo dopo il superamento del famigerato patto di stabilità. Si semplificano le norme e gli adempimenti, che per i piccoli comuni erano insormontabili, e per la prima volta dopo molti anni non si chiede ai comuni di fare sacrifici economici per il risanamento del bilancio dello Stato ma si mettono a disposizione risorse con il fondo pluriennale vincolato da 666 milioni per la flessibilità delle spese nel triennio. Le scelte sul FPV aprono alla possibilità (ma dipende dalla manovra di bilancio) di smaltire nel triennio prossimo l’eccedenza accumulata con l’accertamento dei residui e permettere quindi politiche espansive da parte degli enti locali. A regime favorirà la programmazione da parte degli enti.”

“L’obiettivo del provvedimento è quello di consentire agli enti locali, e alle regioni, una gestione più efficiente delle risorse a livello locale. In particolare, si favoriscono gli investimenti sul territorio sia attraverso il ricorso al debito sia mediante l’utilizzo degli avanzi di amministrazione, e si rafforza il ruolo delle Regioni quale cabina di regia nell’ambito del territorio di riferimento e si rafforza lo strumento dei patti regionalizzati.”

“Per la Sardegna, regione che è stata tra le prime due a introdurre il pareggio di bilancio già dal 2015
, ci si può attendere la possibilità di estendere la normativa per le regioni ordinarie appena approvata con un ulteriore elemento di flessibilità per il bilancio regionale. Non si risolvono del tutto le problematiche sollevati dai comuni al di sotto dei 1000 abitanti, anche in Sardegna, che in precedenza erano esclusi dall’applicazione del patto di stabilità mentre ora devono sottostare al pareggio di bilancio ma gli elementi introdotti alleviano certamente la pressione dei mesi scorsi.”

Nella foto Silvio Lai

S.I.
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In sintesi alcuni passaggi delle novità introdotte:
La norma interviene in tema di equilibrio dei bilanci delle regioni e degli enti locali stabilendo che i quattro saldi di riferimento dei bilanci introdotti dalla legge 243/2012 siano sostituiti da un unico saldo, non negativo, in termini di competenza tra le entrate finali e le spese finali, sia nella fase di previsione che di rendiconto. Sono, conseguentemente, soppressi gli obblighi di pareggio per la cassa e le spese correnti.
La seconda grande modifica è l’introduzione, con legge dello Stato e compatibilmente con gli obiettivi di finanza pubblica, del fondo pluriennale vincolato (FPV), di entrata e di spesa, tra le entrate finali e le spese finali. Con questo strumento si consente oggi di rilanciare gli investimenti da parte dei comuni e delle regioni, eliminando definitivamente quella gestione distorta formatasi con i residui attivi e passivi accumulati in anni di patto di stabilità.
Le risorse del FPV sono destinate prevalentemente a spese in conto capitale, ma possono essere destinate a garantire la copertura di spese correnti pur con alcuni vincoli. In altre parole, il fondo pluriennale vincolato rappresenta uno strumento di programmazione e previsione delle spese pubbliche territoriali, sia correnti sia di investimento, che evidenzia con trasparenza e attendibilità il procedimento di impiego delle risorse acquisite dall’ente che richiedono un periodo di tempo ultrannuale per il loro effettivo impiego ed utilizzo.
Ci sono poi altri elementi di flessibilità da richiamare e che riguardano il recupero flessibile, e non in quote costanti di un eventuale saldo negativo di bilancio, la soppressione del vincolo di destinazione di eventuali saldi positivi all’estinzione del debito maturato dell’ente e al finanziamento di spese di investimento, infine il cambiamento del sistema sanzionatorio degli enti locali in un sistema premiante, stabilito con legge dello Stato, con premi per le istituzionali locali più efficenti.
Cosi come rappresenta un elemento di flessibilità l’intervento sulle modalità di ricorso all’indebitamento da parte delle regioni e degli enti locali, con modifiche che attengono alle modalità di svolgimento delle predette operazioni.

In particolare si introduce lo strumento dell’intesa in ambito regionale per le operazioni di indebitamento e le operazioni di investimento realizzate attraverso l’utilizzo dei risultati di amministrazione degli esercizi precedenti. Intese che devono garantire, per l’anno di riferimento, il rispetto del “saldo non negativo” del complesso degli enti territoriali della regione interessata, compresa la medesima regione. La modifica introdotta, pertanto, subordina all’acquisizione di un’intesa regionale anche l’utilizzo dell’avanzo degli esercizi precedenti per operazioni di investimento.