ALGHERO – Non c’è pace per Alghero. Ancora un’ondata di controlli nei locali nel fine settimana con anche molti provvedimenti e sanzioni per discoteche e locali. Blitz della polizia amministrativa lo scorso sabato con anche personale della polizia municipale di Alghero, che fa capo al Comune di Alghero, che in particolare ha preso di mira la discoteca (una delle due rimaste in città) Maden, anche gli altri locali del centro e periferia sono finiti sotto la lente di ingrandimento delle forze dell’ordine. Tutto questo nelle peggiore stagione turistica di sempre e contestando in particolare un reato che se verificato sempre farebbe chiudere tutte le attività di intrattenimento: lo stop alla somministrazione di alcolici dopo le 3 di notte.
Un divieto che non viene mai fatto rispettare, da nessuno e da sempre. Ed è questo che fa specie. Puntare proprio delle attività su una normativa che, ribadiamo, se applicata farebbe terminare all’istante la “movida” di tutta l’Italia. Ma per adesso a dover diventare esempio “virtuoso” di questo atteggiamento è Alghero. Ed è cosi che il Maden, ad esempio, è stato verbalizzato per il presunto reato di aver dato alcolici dopo le 3 e poi anche per il controllo dei tesserini del personale della sicurezza. Altre verifiche in altri locali che hanno subito sanzioni anche per la musica, personale e ancora per i bicchieri utilizzati e l’alcool. Da sottolineare che molti clienti andati via dal Maden sono andati in locali vicini per bere tranquillamente anche se erano trascorse le tre di notte. Una totale pazzia che fotografa la situazione. E questo nonostante ci sia una crisi come non si è mai registrato e soprattutto e ci sia un crollo di arrivi e presenze, dovuti ai noti fatti legati ai trasporti e anche ad una quasi totale assenza di promozione e offerta turistica, se non quella fatta in maniera autonoma e spesso caotica dai privati, ebbene neanche tale condizione ferma delle politiche restrittive degne della Chicago degli anni ’30 con addirittura delle sanzioni per il divieto di distribuzione dell’alcool dopo le 3 di notte.
Bisogna subito precisare che si tratta di leggi vigenti e che le forze dell’ordine agiscono in base a questi provvedimenti, ma allora le domande sorgono spontanee: è necessario in un periodo di forte crisi come questo attuare un “giro di vite” così serrato tanto da far chiudere attività storiche e mettere in seria difficoltà alcuni dei pochi luoghi di aggregazione notturna? Qual è l’obiettivo? Del resto, non c’è mai stato la sera il silenzio che c’è questa estate. Oltre la poca gente in giro, al netto ovviamente di qualche appuntamento che risulta appena più affollato, il tessuto economico già flebile deve subire pure un “giro di vite” talmente stringente da propendere sempre di più verso la tesi che dietro ci sia un chiaro disegno per mettere la “sordina alla movida” e trasformare Alghero nell’ennesima località morente del Nord-Ovest della Sardegna. Ciò deriva non solo da un piano ben preciso, ma, come detto, altre volte, dall’assenza della politica che deve fare da “filtro” tra gli organismi di polizia e le attività. E’ ovvio che non ci sono responsabilità dirette negli amministratori comunali che oggi governano Alghero, ma sindaco, giunta e tutto il consiglio comunale dovrebbe farsi sentire per salvaguardare quelle poche realtà che, nonostante tali insulse e assurde politiche, riescono ancora a garantire qualche posto di lavoro e soprattutto ad offrire servizi in particolare quelli legati all’intrattenimento.
Intanto alcuni gestori e proprietari che hanno subito tali controlli e sanzioni sono pronti a fare “una denuncia alla Procura della Repubblica qualora non venissero attuati i medesimi comportamenti e dunque monitoraggio ed eventuale riscontro di reati nei confronti di tutte le altre attività del territorio anche fuori Alghero e nello specifico nelle fasce costiere nel vicino Comune di Sassari dove, in situazioni occasionali o fisse, come risaputo da tutti, vengono dati alcoolici anche dopo le tre di notte”, così un gestore. Una guerra fra poveri ovvero un altro effetto collaterale dell’assurdità del periodo vigente.
Nella foto il Maden
S.I.