ALGHERO – Da una parte abbiamo i tavoli, le riunioni, le discese a Cagliari per protestare contro la Giunta Regionale e perfino le gite romane, dall’altra un territorio che, dopo anni di forte spinta e investimenti, pare abbia perso la bussola della principale industria: il turismo. Come viene ribadito da più parti, è inutile, se non addirittura potrebbe considerarsi come un’azione finalizzata a farsi pubblicità e nascondere i veri problemi, agitarsi tanto per il ritorno di Ryanair, fino quasi a rompere con gli enti sovraordinati, quando poi accadono fatti che lasciano basiti e che in un comune normale avrebbero fatto saltare sui banchi del consiglio le opposizioni.
Fine dicembre, rassegna Monumenti Aperti [Leggi] e ultimo fine settimana di agosto. Tre momenti, sicuramente da associare anche ad altri periodi dell’anno, che vedono il “Museo del Corallo” chiuso. Senza considerare anche la propagandata realizzazione del francobollo medesimo che doveva diventare chissà quale mezzo per promuovere Alghero. “Trovare uno spazio culturale serrato durante il periodo di alta stagione turistica è a dir poco un affronto all’intelligenza umana”, ha commentato un turista che da anni frequenta la Riviera del Corallo.
E sul tema anche i social diffondersi la protesta. “Staranno in ferie. D’altronde Alghero è una città sciistica”, commenta Sigfrido Mangi a cui risponde Marcello Carboni “perché Alghero ha un museo del Corallo? e perché? e chi si è dimenticato di mettere i cartelli?”. A riportare la foto del museo chiuso e aggiungerci un amaro commento anche Elena Fonnesu, candidata alle ultime elezioni, che rispondendo ai vari commenti aggiunge “no, scusa, ma Alghero è in mano ad un sindaco ed una giunta i cui membri non vivono di turismo”.
In coda ulteriori commenti, anche sopra le righe, rispetto a quella che viene definita “la non gestione del turismo” e vedono come principali obbiettivi gli attuali amministratori comunali. Al netto di questo post e dei pareri diffusi tra la popolazione e resi palesi sui social, è assurdo vedere chiuso il museo che dovrebbe rappresentare in toto lo spirito se non il brand del territorio, ovvero il corallo, e questo mentre, come detto, si lotta e perfino inveisce contro chi non vorrebbe confermare i collegamenti Ryanair. Conviene ripeterlo per i più disattenti: i turisti, come da studio dell’osservatorio suo turismo, fatto da architettura qualche anno fa, si muovono principalmente in base all’offerta di “leisure” ovvero intrattenimento, svago e proposta culturale che garantisce un territorio e non in base a quante volte “escono” gli amministratori sui media.
Nella foto il museo del corallo chiuso il venerdi 26 agosto 2016
S.I.