Lingue: Tenco alla Crabuzza

ALGHERO – L’album “Com un soldat” della cantautrice sarda Claudia Crabuzza ha vinto la Targa Tenco 2016 per il miglior disco d’autore in dialetto o lingua minoritaria (ex aequo con “’O sanghe” di James Senese & Napoli Centrale) . A stabilirlo una giuria di oltre 230 giornalisti, di gran lunga la più ampia e rappresentativa in Italia in campo musicale. La Crabuzza salirà sul palco del Premio Tenco il 21 ottobre prossimo per un live set e la consegna della Targa.

‘Com un soldat’ è il primo disco da solista della Crabuzza, leader e fondatrice dei Chichimeca, che vanta importanti collaborazioni sia come interprete che come autrice con artisti come Tazenda, Pippo Pollina, Mirco Menna, Il Parto delle nuvole pesanti, Dr Boost e con la band messicana La Carlota.
L’album (pubblicato per l’etichetta Microscopi di Barcellona) è cantato interamente in algherese (o catalano di Alghero), un idioma autoctono che, se da un lato ha mantenuto la sua arcaicità, dall’altro ha comunque subito influenze, del castigliano e del sardo prima, e dell’italiano poi (soprattutto nella formazione di vocaboli moderni), riconosciuto dalla Repubblica Italiana e dalla Regione Sardegna come lingua minoritaria.

“E’ una gioia incontenibile – ha detto la Crabuzza – Ho sognato questo riconoscimento da sempre. Abbiamo realizzato un disco in maniera quasi magica, in pochissimo tempo e con un gruppo di lavoro che si è messo insieme grazie a una serie di fortunate coincidenze. È stato tutto facile e immediato e da subito ho capito che questa impronta fresca e nuova è rimasta nel disco. Sapevo che si sarebbe fatto notare ma ricevere la Targa Tenco è la migliore conferma che potessi desiderare. Ringrazio Fabio Sanna che ha scritto le canzoni con me, Julian Saldarriaga, Dani Ferrer e Roger Marín che hanno realizzato il lavoro, Piergiorgio Annicchiarico per le preziose foto del booklet e anche la mia band storica, i Chichimeca, che mi ha sempre supportato”.

“Com un soldat” racconta la storia di una donna-madre-combattente alle prese con le tante facce della vita, con emozioni differenti e contrapposte. “Raó i esperança, amor i vanitat (ragione e speranza, amore e vanità)”, desiderio, guerra quotidiana con antichi dolori e buchi che non si riempiono. Figli e offerte alla Madre Terra, rumori della strada, alberi e cani. E’ un album dalle tinte forti con sonorità dure, cadenzate, che prendono dal folk per arrivare ad un impatto decisamente rock. Dieci brani in tutto. Una sola cover, un omaggio alla cantautrice campana Bianca d’Aponte che fa anche parte anche dell’album ‘Estensioni’ – voluto dall’associazione Cose di Amilcare e dal Club Tenco – una raccolta di brani dell’artista aversana scomparsa, tradotti ed interpretati da artiste di diversa nazionalità.

Nella foto Claudia Crabuzza

S.I.