ALGHERO – “Come nei migliori film thriller, ecco il finale che non ti aspetti. Un po’ schizofrenico, come d’altronde la stagione che passa in archivio, tra le più travagliate per lo meno psicologicamente, degli ultimi anni”. I dati, forniti da Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari passano in analisi i rendiconti di 30 strutture ricettive operanti in area provinciale su 93 iscritti in Associazione e 110 esistenti. Partendo da Alghero, i posti letto campionati sono stati 2.330 quindi su base mensile 69.900, gli arrivi connazionali sono stati 3.540, quelli stranieri 9.765, le presenze da oltretirreno hanno raggiunto le 9.677 contro 42.274 da mercati internazionali.
“L’indice di riempimento posti letto passa – fanno sapere da Federalberghi – da 70,25% del settembre 2015 a 74,32% del settembre appena trascorso, segnando un miglioramento del 4,07%. Se possibile, dato ulteriormente migliorato da quanto successo nel resto della provincia: su 1.055 posti letto campionati tra Sassari, Stintino, Castelsardo e Valledoria, quindi 31.650 su base mensile, emerge che gli arrivi di italiani sono stati 1.911, quelli internazionali 3.694. Le presenze di turisti connazionali si sono attestate a 5.082, quelle straniere a 14.507. Ciò che più conta è il miglioramento dell’indice di occupazione letti, che passa da 55,34% del settembre 2015 al 62,21% del settembre in archivio. Si migliora di 6,87%, un risultato davvero inatteso viste le premesse di inizio stagione. Complessivamente, il dato provinciale occupazione letti migliora di 4,54% nel paragone dei mesi di settembre, visto il maggior numero di posti letto offerti da Alghero rispetto al resto dell’area in esame. Certamente, questa chiusura in crescendo non basterà a portare in positivo il dato complessivo maggio-settembre, per fornire il quale l’Associazione sta elaborando le relative tabelle, che renderà note prossimamente. A testimonianza di una stagione in chiaroscuro, incerta fino alla fine”.
L’analisi spetta al Presidente Stefano Visconti. “Le motivazioni di queste performance sono da ricercarsi principalmente con il cambio di genere del turista medio. Infatti, complici i minori arrivi sull’aeroporto Riviera del Corallo, si sono ridotti gli “short break” che ad esempio ad agosto hanno inficiato l’occupazione letti, a favore di presenze portate da tour operator che hanno scelto la nave per veicolare i propri clienti. “In più – prosegue il Presidente – l’eccezionale annata che ha contraddistinto l’operato dell’aeroporto di Olbia ha sicuramente beneficiato in particolar modo località equidistanti tra i due aeroporti del nord Sardegna, per esempio Castelsardo. Per effetto di prezzi più contenuti rispetto all’alta stagione, considerato che settembre dalle nostre parti è ancora un mese di piena estate, non sono stati scoraggiati i turisti che hanno accordato la loro scelta al nostro angolo di Sardegna. Tutto ciò detto – afferma Visconti – , appare la tenuta della località Nord Ovest, che evidentemente ha ancora capacità proprie di attrarre flussi turistici, fino a quando la stessa risulta facilmente raggiungibile soprattutto dall’estero”.
Questo assunto è pienamente dimostrato da ciò che accade già dai primi di ottobre: in concomitanza con la riduzione dei voli sugli scali del Nord dell’Isola, e dei collegamenti via mare, ecco che fioccano le chiusure di fine stagione degli hotel. “Quest’anno – precisa il Presidente Visconti – , ad Alghero, visto l’azzeramento dei collegamenti aeroportuali internazionali e il ritorno del terminal ad uno scalo stagionale, alcune strutture tra le più prestigiose si trasformano da annuali a stagionali. Colpisce il caso dell’Albergo di lusso Villa Las Tronas, cinque stelle cittadino dal blasone importante. Viene meno la sua clientela prevalente nei mesi invernali, quella straniera. Non da meno l’Hotel Domomea, albergo quattro stelle dal punteggio attribuito dalla propria clientela elevatissimo, che sceglie “obtorto collo” per la stessa ragione di fermarsi per il periodo invernale”. Sono segnali davvero inequivocabili, da non prendere a cuor leggero. Si parla spesso di destagionalizzazione, dimenticando che il presupposto fondamentale affinchè ciò possa poi trasmettersi nei fatti è che la località turistica sia collegata al resto del mondo, con vettori aerei che consentano la “vacanza breve” in un periodo (quello autunno-invernale) dove quella è l’unica alternativa di vacanza. “Per questo motivo – conclude Stefano Visconti – le sorti della Società di Gestione Aeroportuale dello scalo Riviera del Corallo ci stanno cosi a cuore, visto che il suo destino si intreccia indissolubilmente con quello della filiera turistica del Nord Sardegna. La chiave per la crescita del comparto sono le politiche di destinazione, dove gli aeroporti sardi, possibilmente in rete tra loro, possano essere un avamposto commerciale e strumento col quale veicolare i turisti”.
Nella foto un incontro del Consorzio Turistico Riviera del Corallo che rappresenta la maggior parte delle strutture ricettive algheresi
S.I.