ALGHERO – “Che disastro…”. Un commento che lascia poco alla fantasia quello del consigliere comunale e dirigente regionale del Partito Democratico Enrico Daga. Oggetto della polemica il nuovo appalto di igiene urbana e il continuo rimpallarsi presunte responsabilità tra Pd ed ex-democratici di troppa vicinanza alle posizioni del centrodestra. Un’accusa piuttosto sorprendente da parte di chi oggi divide i banchi della maggioranza con un partito (e i suoi esponenti) colonna portante delle Giunte di Forza Italia del sindaco Tedde.
“Provo tanta amarezza nel trovarmi a condividere il comunicato stampa e le parole dei consiglieri Emiliano Piras e Maria Grazia Salaris (entrambi nell’Ncd, partito che a Roma governa saldamente col Partito Democratico). Quando anni fa – scrive Daga – decisi di impegnarmi in politica, avevo in mente di contribuire alla rinascita di Alghero mediante la creazione di un fronte politico riformista, innovatore, che aprisse alla modernità, all’Europa, che sapesse mutuare le migliori esperienze in giro per l’Italia, in un grande laboratorio per il nord ovest della Sardegna. I miei ex compagni di viaggio erano costoro”.
“Ebbene, – continua Daga – debbo constatare che, al vuoto pneumatico di idee, si aggiunge la continuità con il passato. Fa perfino sorridere che alcune frange, non troppo clandestine, degli ultras del sindaco, parlo soprattutto dei media-tifosi, ci accusano di essere su posizioni vicine a partiti storici del centro-destra (la sanità non ha colore politico) salvo poi vedere su tematiche fondamentali per la città (Puc e adesso igiene urbana) che questi accusatori finiscono, non avendo idee, per percorrere il medesimo tracciato delle amministrazioni passate targate proprio Forza Italia”. La sintesi potrebbe essere questa: copiare ci sta anche, ma le cose buone e dai migliori e non viceversa.
Nella foto Enrico Daga
S.I.