CAGLIARI – “Sulla crisi del settore agropastorale e lattiero casearia ci sono tante posizioni in campo che possono essere riassunte con la richiesta, condivisa da tutti, del ritiro dal mercato del Pecorino romano in eccesso”. Cosi il Movimento de La Bse sulla questione del settore ovicraprino.
“Ebbene, la proposta de La Base, quella sul prezzo politico del latte, per semplificare (visto che sull’argomento come al solito si fanno tante chiacchiere a vuoto senza conoscere l’argomento e soprattutto le normative) non fa altro che indicare lo strumento che consente di percorrere questa strada con delle ricadute per tutto la filiera (a cominciare dai pastori che sono quelli che più di tutti stanno soffrendo e pagando la crisi) ridando respiro al mercato”.
“Questo si può fare attraverso il Patto del latte tra trasformatori e pastori, come ci indica l’Europa. La Regione si impegna a ritirare il surplus di Pecorino romano al prezzo del latte con il quale è stato prodotto nella stagione 2015/16, mentre i trasformatori pagheranno il latte ai pastori a 80 centesimi. Con un contratto “collettivo” che impegni le parti”.
Nella foto gregge di pecore sarde
S.I.