ALGHERO – “In questi ultimi giorni, si fa un gran parlare del nostro agro, meta di riflessioni e ragionamenti non sempre, tuttavia, adeguati al contesto cui si riferiscono. Molte delle ultime notizie non sfuggono a questa triste constatazione; appare pertanto opportuno, provvedere a far chiarezza su taluni importanti aspetti, quantomeno per il rispetto dovuto nei confronti di chi, in quell’agro, non è solo residente, o mero destinatario di verosimili annunci, ma protagonista della sua crescita, sviluppo e mantenimento.
Amministrazione comunale e alcuni rappresentanti delle borgate plaudono all’imminente (?) passaggio al patrimonio cittadino dei beni immobiliari, ivi compresi smisurati km di strade interpoderali, ex ERSAT, oggi LAORE”. Cosi Lina Bardino del Circolo Popolare Europeo.
“Gli stessi dimenticano che la fonte contrattuale di questo passaggio è l’accordo che nel giugno 2008 l’allora Giunta Tedde firmava proprio con la dirigenza Laore. La Giunta Tedde mostrava la lungimiranza di riferirsi principalmente ai fabbricati storici della Bonifica algherese, da destinarsi a scopi sociali, e non alla viabilità che, giocoforza, avrebbe causato un oneroso e insostenibile impegno finanziario da parte dell’amministrazione cittadina. Per tale motivo il trasferimento della rete viaria era subordinato alla costituzione di consorzi obbligatori delle strade vicinali. Problema, probabilmente, non sentito dall’attuale Sindaco, pronto e prono a chiedere alla RAS soli due milioni di euro, una tantum, per la gestione di ben 120 km di rete viaria, denotando, casomai ve ne fosse bisogno, una totale mancanza di consapevolezza circa i reali costi di gestione”.
“Giova ricordare, almeno per onestà intellettuale, che su tali immobili, ma soprattutto, sulla rete viaria, non esiste alcun impedimento al trasferimento proprio a causa dei costi di manutenzione su di essi gravanti e che solo una opportuna e attentamente pianificata gestione consortile, potrebbe rendere possibile. La pratica di acquisizione dei fabbricati intrapresa fin dal 2008, fu rallentata prima da aspetti formali (quali la regolarizzazione degli immobili stessi), arrestata per il cambio di amministrazione, e successivamente annullata nel 2015, al fine di garantire la partecipazione al bando di riqualificazione dei fabbricati di proprietà regionale. Un bando, sul cui esito, proprio i comitati di borgata che oggi plaudono all’acquisizione gridarono allo scandalo quando la RAS decise, arbitrariamente e senza il supporto della norma, di finanziare il solo ex cotonificio rendendo vane le legittime richieste degli algheresi abitanti l’agro”.
“In quel caso l’Amministrazione comunale ruggì in casa limitandosi, poi, a miagolare oltrepassata Rudas. Anche la pianificazione dell’agro merita, per ora, un rapido chiarimento. A chi sostiene che fin dal 2007 (ovvero un anno dopo dall’entrata in vigore del famigerato PPR voluto da Soru e sostenuto dall’allora consigliere regionale ed oggi sindaco Mario Bruno) fosse possibile intervenire con strumenti di pianificazione sarebbe opportuno ricordare come l’unico strumento ammesso fosse il PUC. Quest’ultimo fu definito dalla Giunta di centro destra, approvato in Commissione Urbanistica e portato in Consiglio comunale che dedicò decine di costose sedute per la sua discussione. Sappiamo com’è andata: alcuni di coloro che oggi siedono tra i banchi della maggioranza si dimisero per provocare lo scioglimento del Consiglio ed impedirne l’adozione. Un piano urbanistico che ancora oggi esprime la sua validità e qualità, si da trovarne evidenti riferimenti anche nelle operazioni pianificatorie attualmente intraprese. Il piano di Valorizzazione promosso dall’attuale Giunta fa riferimento, al contrario, alla legge urbanistica regionale n.11 del 2015. Prima di tale data nessun piano di valorizzazione avrebbe potuto vedere la luce. Questi i fatti, il resto sono annunci e distorsioni strumentali della realtà”.
Nella foto Lina Bardino
S.I.