ALGHERO – “Ci risiamo. Con l’ennesima conferenza stampa, convocata peraltro senza svelare preventivamente l’oggetto, il Sindaco e l’assessore Esposito annunciano alla Citta una notizia bomba: l’Amministrazione comunale di Alghero, per il tramite della Fondazione Meta, ha acquistato per il modico prezzo di 50.000,00 euro, ben 5 ettari di terreno pregiatissimo, confinante col sito Archeologico di Palmavera, ove poter realizzare ogni tipo di servizio, dai parcheggi ad attività di carattere culturale e “ricreativo”. Un terreno, quindi, di grandissimo valore, vicino alle più belle spiagge di Alghero e in pieno Parco di Porto Conte, aggiungeva giustamente giuliva, l’Assessore Esposito”. Cosi il consigliere comunale d’opposizione Michele Pais riguardo l’ultimo caso dell’acquisto del terreno adiacente il Nuraghe Palmavera da parte del Comune o meglio, come comunicato, dalla Meta.
“Però, a questo punto, c’è un “però”. Anzi tanti “però”. Innanzitutto le modalità con cui è stata convocata questa conferenza stampa… nessuno conosceva l’oggetto, nessuno sapeva niente… dai giornalisti, convocati “al buio” alla stessa Giunta e Assessore al Demanio, assolutamente ignari della dell’operazione immobiliare annunciata dal Sindaco. Ed è proprio sul termine “annuncio” che ruota tutto.
Si perché ad analizzare bene le cose, questa vicenda parrebbe potersi inquadrare nella “sindrome dell’annuncite” cui questa amministrazione è ormai in preda. Si annuncia tutto… si annunciano le cose fatte (poche e male a dire la verità) e soprattutto quelle non fatte, in un ossessivo tentativo di nutrire speranze e convinzioni nei Cittadini che, secondo questa subdola tecnica, tenderebbero a considerare come fatte cose che albergano solo nella fervida immaginazione di chi le pensa. Una pratica collaudata quella della “fandonia ossessiva” , inaugurata da Goebbels, Ministro della Propaganda Nazista, e sulla quale aveva fondato il consenso dei tedeschi al Regime, secondo cui, appunto, “una bugia ripetuta più volte diviene una verità”. Quindi, senza nulla di nuovo sotto il sole. Ma il problema è che, oggi, non dovremmo vivere sotto un regime e, soprattutto, che l’Amministrazione in carica si era proposta alla Città come quella della trasparenza e della concretezza, concetti che sta dimostrando di non conoscere assolutamente e di evitare con cura e scaltrezza. Ma torniamo alla mitica notizia di acquisto del terreno. Si, perché i dubbi e le perplessità, aumentano se si analizza la vicenda”.
Innanzitutto la Fondazione Meta -attraverso al quale l’amministrazione avrebbe comprato il terreno, è, come noto, un soggetto pubblico (pur se formalmente organizzato nelle forme stabilite dal diritto civile) che sia atteggia come un “ufficio” del Comune e soggiace a tutte le norme di diritto pubblicistico circa il suo funzionamento. In particolare è sottoposta per legge al cd. “controllo analogo” da parte del Comune su tutte le attività da essa svolte e si riduce, di fatto, nella preventiva autorizzazione, dell’Ente pubblico controllante, di ogni sua attività. A maggior ragione se si tratta di atti di straordinaria amministrazione quali sono quelli attinenti all’acquisto e vendita di beni immobili, contrazione di mutui, assunzione di nuovo personale, ecc. Ciò oltre a essere sancito nei principi generali che regolano il controllo analogo, è letteralmente stabilito dallo Statuto della Fondazione Meta che, invero, all’art. 18, stabilisce chiaramente che ogni acquisto di bene immobile debba essere PREVENTIVAMENTE autorizzato dal COMUNE con atto formale”.
Ora, l’Organo comunale competente e deputato per l’autorizzazione all’acquisto di beni immobili, ai sensi dell’art. 42, lettera “L” del Tuel, è il Consiglio comunale che, nel caso concreto, avrebbe dovuto approvare una specifica Delibera, corroborata dai necessari pareri dei Revisori dei Conti, di quello tecnico e contabile del Dirigente alle Finanze, di quello del dirigente preposto al Controllo analogo nonché da una perizia dell’Osservatorio immobiliare nazionale circa la valutazione della congruità del prezzo, oltre ad indicare le fonti di finanziamento e la conseguente previsione delle “poste” a bilancio, con le relative procedure pubbliche di impegno della spesa. Nulla di tutto ciò è dato trovare nella vicenda in parola, non esiste nessun atto formale del Comune, valido ed efficace, che autorizza la compravendita. Pertanto, ove l’acquisto fosse realmente avvenuto, come perentoriamente affermato da Sindaco e Assessore, saremmo di fronte ad un atto illegittimo che produrrebbe, nel migliore dei casi, un debito fuori bilancio oltre ad esporre, senza nessun dubbio, a gravissime responsabilità contabili, erariali e personali chi l’avesse sottoscritto. Pertanto, delle due l’una: o si tratta di una “burla” o di un atto del tutto illegittimo!
Per questa ragione, confidando sul fatto che nella macchina amministrativa comunale non possa esistere nessuno sprovveduto al punto tale da rischiare personalmente gravi conseguenze, compiendo un atto illegittimo, neanche su suggerimento del Sindaco, e che tale sprovvedutezza non ce l’abbia neanche il Sindaco stesso (sarebbe un fatto gravissimo indice di inadeguatezza al ruolo, che mi piace escludere, pur in presenza di numerosi indizi che porterebbero a pensar ciò), sono propenso a credere che quanto annunciato sia una bufala, come spesso questa Amministrazione, ormai, ci ha abituati. E’ molto probabile che, per l’ennesima volta, si diano per fatte cose che ancora devono farsi, che si spaccinocome atti concreti quelli che sono mere intenzioni, nel solco della “propaganda compulsiva” volgarmente detta “balle spaziali”. Non penso neanche ci sia un preliminare di acquisto,perché sarebbe comunque illegittimo. Sono sicuro che ora, in fretta e furia, cercheranno di riaddrizzare il tiro, compiendo tutti gli atti necessari e propedeutici, obbligatori per legge, per perfezionare ciò che ad oggi, pur essendo spacciato come cosa fatta, lo è solo nella testa immaginifica del Sindaco.
“Una cosa è certa… ad oggi, siamo di fronte all’ennesima presa per i fondelli della Città! Un fatto triste, tristissimo, per un Sindaco, quello di ricorrere all’immaginazione per affabulare i cittadini, soprattutto perché fatto con coscienza e consapevolezza. La prova che quanto sia successo sia l’ennesimo pasticcio brutto, è, peraltro data dall’imbarazzo dello stesso Sindaco in occasione dell’ultimo Consiglio comunale il quale, alla mia precisa domanda volta all’ottenimento di lumi sulla vicenda, ha preferito trincerarsi dietro un indecoroso silenzio, spalleggiato dal presidente del Consiglio Matteo Tedde che aveva prontamente colto la difficoltà a rispondere da parte del Sindaco; il tutto mentre trapelava, inequivocabilmente, il forte disappunto dell’Assessore al Demanio, Gavino Tanchis, competente per materia, seduto al suo fianco, del tutto ignaro dell’operazione, avendola appresa anche egli dalla stampa. Insomma l’ennesima cialtronata amministrativa”.
Nella foto il Nuraghe Palmavera e i terreni adiacenti
S.I.