ALGHERO – “Sarei stato volentieri in silenzio, ma leggere troppe scorrettezze diffuse dell’amministrazione Bruno in cui si parla del fallimento dei sistemi turistici locali omettendo di evidenziare il maggior responsabile del loro loro tracollo e del turismo del territorio in generale (il sindaco Bruno), mi ha fatto sobbalzare sulla sedia”. E’ Enrico Daga, consigliere comunale del e dirigente regionale del Pd a commentare le parole del sindaco in merito a turismo e portualità. Dichiarazioni che hanno fatto sobbalzare sulla sedia chi le ha lette, compreso lo stesso Daga, non per altro, perchè su crociere, turismo e soprattutto portualità Alghero, a parte i flussi costanti e solidi, ha fatto un pauroso salto all’indietro con la destagionalizzazione (vero e unico sbocco per creare economia, sviluppo e lavoro) che è ritornata ad essere quasi un’utopia.
Ma è Daga ad entrare ne merito. “Quando con Tore Frulio e Gavino Sini ho incontrato il presidente dell’autorità portuale delle Baleari Joan Gual per impostare il lavoro del quale si sta appropriando, egli era sicuramente impegnato a fare post su Facebook. Cosi’ come dev’essere stato particolarmente “affacendato”, in occasione del Sea Trade, allorquando, pur essendo lui particolarmente atteso per sancire ufficialmente il frutto del lavoro di altri, ha bidonato i nostri benefattori senza colpo ferire. Invano abbiamo provato a sostituirlo con altri rappresentanti del territorio, ma, come si sa, anche fuori dalle nostre mura non tira buona aria e hanno declinato”.
“E poi, se è tanto interessato alla nautica, perché non apre un confronto serio con la Regione per definire una volta per tutte procedimento per il rilancio del porto, anziché fare continuamente aria su materie che non conosce, di cui continua a riempirsi la bocca senza avere la minima cognizione di causa. Stendiamo un velo pietoso, che miseria…”. Del resto, proprio sul porto, il sindaco Mario Bruno, ad una sollecitazione sui social riguardo la latitanza della Regione e dell’amministrazione, lui rispose “tutti svegli”. Ecco, è passato un anno e tre mesi da quella risposta e i progetti del porto sono ancora nei cassetti degli uffici.
Nella foto Enrico Daga
S.I.