CAGLIARI – L’agnello sardo si conferma il simbolo della Pasqua. Quasi tutte le famiglie isolane e molte di quelle del resto dello Stivale banchetteranno con l’agnello di Sardegna Igp. A differenza del Natale, infatti, quando nelle altre regioni italiane, per tradizione, si consumano altri secondi, a Pasqua l’agnello si conferma il piatto immancabile. Per Natale si macellano la maggior quantità di agnelli, il 50 per cento circa della produzione totale sarda, e se ne vendono tantissimi all’estero. A Pasqua, invece, se ne lavora il 25%, ma la quasi totalità è consumata in Italia. A farla da padrone è la nostra Isola con il 25%.
Finalmente anche il prezzo per le festività pasquali sta dando un po’ di respiro ai pastori, visto che nell’ultima settimana è raddoppiato, riuscendo in alcuni casi a superare anche i 5 euro al kg. La più alta concentrazione di consumo per abitante sarà sicuramente a Bidonì, dove anche quest’anno nella pineta di Istei, si terrà il giorno di Pasquetta, la diciannovesima Sagra de S’Anzone, grazie alla Pro loco locale e all’amministrazione comunale. Saranno preparati oltre 600 kg di carne arrosto e in umido e si prevede un afflusso di circa 800 persone. Sagra che anche quest’anno vedrà la presenza del Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp. “E’ una iniziativa alla quale partecipiamo con piacere – esordisce il presidente del Contas Battista Cualbu – in quanto esalta, in un momento di convivialità, la nostra eccellenza gastronomica che sarà proposta in diversi modi: in quello tradizionale arrosto, ma anche in umido con accostamenti anche innovativi”.
Il presidente riflette anche sull’ultima uscita dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che si è riscoperto per Pasqua vegano. “Dalla politica ci aspettiamo maggiore attenzione per il mondo produttivo. Per natura l’uomo è cacciatore e carnivoro. La carne di agnello sardo, inoltre, fa parte della dieta della longevità che ha consentito alla Sardegna di essere la seconda regione dopo si vive più a lungo dopo Okinawa. Il segreto dei nostri agnelli è che si nutrono con il solo latte delle madri allevate allo stato brado, come da disciplinare. Il modo tradizionale di brucare delle pecore aumenta notevolmente nella carne i contenuti di alcune sostanze fondamentali che vengono trasmesse completamente all’uomo. Queste aiutano lo sviluppo cerebrale e la vista nei bambini più piccoli e il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale. Ed infatti i pediatri consigliano l’omogeneizzato di carne di agnello per i bambini appena svezzati. Dall’altra è davvero sconfortante che un leader politico, che ha ricoperto ruoli di preminenza nelle istituzioni, sponsorizzi una alimentazione artificiale dalle conseguenze sconosciute. L’invito che faccio a nome del consorzio, è quello di comprare l’agnello Igp di Sardegna, un prodotto sano e sicuro del quale sono provate scientificamente i benefici alla salute”.
Nella foto l’agnello arrosto
S.I.