ALGHERO – L’adozione della cosi detta “Variante della Bonifica” ha scatenato un putiferio. Tutti scontenti. A partire dai principali attori ovvero i residenti delle borgate. E in particolare coloro che, fin dal principio, sarebbero dovuti essere ascoltati proprio nella redazione di tale atto che l’amministrazione ha chiamato “Piano della Valorizzazione della Bonifica”: gli imprenditori agricoli.
Invece col passare del tempo e soprattutto con l’approdo del documento in Aula ci si è resi conto che proprio coloro che dovevano essere maggiormente interessati e “valorizzati” venivano invece penalizzati e quasi messi in ginocchio da tale piano. Ciò, principalmente, per un motivo che evidenzia quale sia il distacco tra Comune e Regione nonostante le varie enunciazioni e selfie soprattutto su tematiche primarie come urbanistica, agricoltura e turismo. Tutto, infatti, ruota intorno ad un canale detto “Orune” che nella cartografica risulta essere un fiume con le annesse tutele e implicazioni che questo comporta. Nello specifico una fascia di salvaguardia spropositata ed enorme che va a restringere ancora di più le maglie di un sviluppo mancato proprio di questa parte di territorio. Un pseudo-torrente indicato come zona H3. In totale vengono coinvolti circa 200 proprietari terrieri e tra questi molti veri imprenditori.
Per questo motivo le osservazioni al “piano” sono quasi tutto concentrate sul classificare questa fascia, che attraversa l’intera area dell’agro, come realmente è e sicuramente non sottoposta a pericolo esondazioni. “In 70 anni quel canale non ha mai creato problemi”, ha detto un residente delle borgate durante l’incontro organizzato negli scorsi giorni dal Comitato Zonale della Nurra. Tiziana Lai, Daniele Dore, Donatella Manunta (coordinatori del tavolo di lavoro) e altri rappresentanti del posto (tra cui l’ex-consigliere comunale Pietro Bernardi), nel salone di Guardia Grande, hanno chiamato i residenti ad avviare in sinergia il percorso delle osservazioni che dovranno essere presentate entro il 30 maggio.
Anche se, a sentire le prime indiscrezioni, l’aria che tira è che l’amministrazione Bruno non voglia accogliere alcuna proposta di cambiamento. Un fattore totalmente assurdo e contrario ai soliti, sbandierati, principi di partecipazione, condivisione e tanto altro. Questo, a quanto pare, per correre e poter annunciare, prima che sia troppo tardi per tale esperienza del governo cittadino, di aver realizzato il “Piano della Bonifica”. Anche se tale atto contravviene le richieste e istanze dei primari attori e protagonisti di tale, anelato, annunciato sviluppo. Il rischio, serio, è che, con pochi e risicati voti (tra cui alcuni a quanto pare incompatibili) venga approvato un atto che a breve dovrà essere cancellato o meglio superato da un atteso e sempre più necessario Puc che, oramai è chiaro, sarà realizzato dalla prossima amministrazione.
Nelle foto l’incontro a Guardia Grande e nello specifico un parte della Variante della Bonifica che immortala una porzione del “canale Orune” che invece è stato classificato come fosse un fiume e ciò comporta una spropositata fascia di salvaguardia.
S.I.