SASSARI – Sono stati invitati a Palazzo Ducale dal sindaco Nicola Sanna e dal presidente del Consiglio Antonio Piu per raccontare cosa stanno vivendo da luglio sulla propria pelle. Sono i 190 ex lavoratori Cedi Sigma, da luglio senza stipendio e da fine settembre senza lavoro. Una situazione complessa, che non era possibile spiegare in pochi minuti durante l’Assemblea civica, così il presidente ha proposto che fossero ricevuti nella sala Giunta, alla presenza del sindaco, dei capigruppo e del presidente stesso: «Le istituzioni vogliono e devono essere vicine ai lavoratori, che incoraggiamo ad andare avanti per trovare un accordo con l’azienda e salvare l’impiego. Ci sono famiglie che hanno bisogno di risposte e la politica deve farsi carico di questi problemi, che sono di tutta la collettività» ha spiegato Piu.
Il timore dei lavoratori che il Comune di Sassari non si fosse fino a oggi occupato della situazione è stato subito fugato dal sindaco: «Da tempo stiamo seguendo la vertenza. Abbiamo fatto in modo che le trattative non si interrompessero e si riprendesse la discussione. Abbiamo agito senza clamore. È giusto che l’Amministrazione pubblica non entri nella discussione tra le parti, ma sia chiaro che è nostra intenzione seguirvi passo passo».
Durante l’incontro i rappresentanti sindacali hanno spiegato quale sia il nodo centrale della discussione, su cui, finora, non si è riusciti a trovare l’accordo con la proprietà, la Consorzio Europa. «La ditta ha sollevato un muro che rende impossibile la trattativa – ha spiegato Pietro Merella, ras Filt Cisl -. Ci avevano detto che il problema era meramente economico. Abbiamo firmato un pre-accordo in cui i lavoratori rinunciavano a buona parte dello stipendio, scatti di anzianità e altri trattamenti economici. In cambio l’azienda in tre anni avrebbe potuto riassumere a poco a poco gli stessi lavoratori, partendo da subito con quaranta assunzioni». Una volta arrivati al tavolo per la firma, però, la scoperta: «La proprietà non ha voluto inserire nell’accordo le clausole in cui erano elencate le tutele giuridiche a cui non vogliamo rinunciare: l’articolo 18 dello statuto dei Lavoratori, nella sua formula originale. Sono tre semplici righe di tutela a costo zero per l’azienda ma che ci permetterebbero di tornare a lavorare con dignità» ha raccontato ancora Merella. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato come la perdita d’impiego dei 190 dipendenti causerebbe un effetto a catena che interesserebbe tante altre famiglie: «Sarà una macelleria sociale – ha aggiunto senza mezzi termini un altro rappresentante sindacale, Michele Correddu -. Sarà coinvolto tutto l’indotto, i negozi che da noi ricevevano la merce e molti altri. All’Amministrazione chiediamo che intervenga per capire se ci sono ancora altre società interessate ad acquisire l’azienda, salvando magari i posti di lavoro. Le trattative poi, giustamente, saranno svolte tra i privati».
Durante l’incontro è intervenuto anche il capogruppo di Forza Italia, Manuel Alivesi, che, dopo aver detto di ritenere, come il sindaco, che l’Amministrazione possa agire solo fino a un certo punto, ha chiesto conto di un comunicato diffuso da alcune sigle sindacali e da cui stamattina gli stessi lavoratori presenti a Palazzo hanno preso le distanze. «Nessuno vuole essere rappresentato da chi sembra parteggi per l’azienda» ha spiegato Emiliano Contini, rsa Filt-Cgil, e ha aggiunto: «Chiediamo all’Amministrazione che si attivi per riaprire il tavolo provinciale e che contatti le altre aziende». Anche perché, come ha sottolineato Pietro Merella «Le famiglie senza reddito sono nuove mani che verranno a bussare e a chiedere aiuto ai Servizi sociali». Impegni accolti da sindaco e presidente. Quest’ultimo ha sottolineato ancora una volta la vicinanza del Consiglio alla lotta dei lavoratori, e l’attenzione che l’Amministrazione deve sempre tenere alta nei confronti del tema del lavoro in generale, per il valore che ha per tutta la società: «Da circa un anno cerchiamo di dare spazio in Consiglio a storie come le vostre, per sensibilizzare quanto più possibile l’opinione pubblica sulla problematica occupazionale nel territorio. Capiamo cosa voi e le vostre famiglie state passando, e per questo vi abbiamo chiesto oggi di venire qui a parlarne davanti all’Assemblea che rappresenta l’intera città». Il sindaco ha chiuso l’incontro impegnandosi personalmente a sollecitare la riapertura delle trattative col tavolo provinciale, per avvicinarsi quanto possibile «alle tre righe», e ha invitato i lavoratori a rimanere uniti e a non abbandonare le rappresentanze sindacali. «Noi siamo al vostro fianco per ottenere una soluzione possibile, non tragica» ha concluso Nicola Sanna.
Nella foto l’incontro a Palazzo Ducale