ALGHERO – “Premessa: non abbiamo nessuna intenzione di entrare nel merito delle vicende giudiziarie che hanno scosso la giunta comunale in questi giorni. Noi non giudichiamo e, soprattutto, non condanniamo e non assolviamo. Non ci compete e pertanto lasciamo alla magistratura l’esercizio di questo ruolo. Ma non per questo possiamo far finta, come si sta facendo da parte del Sindaco e della sua maggioranza, che non sia successo nulla. Eh no, qualcosa è successo e rispetto a questo il Sindaco non è uno che passa di lì per caso ma uno che ha responsabilità in eligendo (la scelta degli uomini a cui affidare incarichi) e responsabilità in vigilando (il controllo sull’operato degli uomini scelti) la cui inadempienza si traduce in complicità”. Cosi la segreteria dei Riformatori Sardi sulle ultime vicende politiche e giudiziarie che hanno travolto l’amministrazione Bruno.
“Qualcosa è successo, dunque, e questo qualcosa sì che ci interessa e sì che ci compete come forza politica che ha, ed intende esercitare ancora, responsabilità amministrative. È successo che ad un quadro amministrativo già estremamente degradato per via di entrate/uscite/rientri di consiglieri ed assessori da una parte all’altra degli schieramenti iniziali; di un Consiglio comunale ostaggio di consiglieri dimezzati da propri impegni o necessità fuori Alghero, si è aggiunto un ultimo tassello che proietta una luce opaca e sinistra sulla trasparenza a cui dovrebbe sempre e comunque improntarsi una corretta gestione della cosa pubblica. Tutto questo a fronte, da una parte, di una sbandierata grande efficienza ed efficacia dell’azione di governo cittadino propagandata dal nostro sindaco buongiornista quotidiano, puntualmente fiancheggiato dagli organi di stampa di riferimento, e dall’altra il sentore, forte e chiaro, di un preoccupante e colpevole immobilismo mministrativo percepito dai cittadini che tutti i giorni vivono i problemi di una città che non decolla. Ci si chiede cosa sia rimasto a tutt’oggi di quell’ambizioso programma che aveva fatto vincere le elezioni ad un Sindaco che poneva a garanzia della bontà taumaturgica del suo futuro operato la sua lunga e navigata esperienza politica maturata nelle dorate stanze degli uffici regionali e le sue potenti conoscenze in alto loco che avrebbero sbloccato finanziamenti e portato a soluzione problemi annosi”.
“Dove sono le provvidenziali soluzioni annunciate per la deprivata sanità algherese; dove il rilancio di un sempre più impoverito aeroporto; dove il decollo di un porto ridotto a mero ricovero invernale di barche; dove il PUC; dove il PUL ma soprattutto dov’è, ed esiste ancora quella maggioranza; quell’allegra e presuntuosa coalizione che si era candidata ad attuare questo programma? Per carità, sappiamo tutti che governare è difficile, e oggi ancor di più. Conosciamo anche noi le difficoltà, la problematicità e la sofferenza, a volte, delle scelte. Lo sappiamo bene noi Riformatori, che abbiamo governato; noi che abbiamo fatto bene; noi che abbiamo fatto, a volte, anche male, ma chi si candida e promette di far cambiare verso alle cose, poi è chiamato a risponderne con atti di responsabilità e anche, se si vuole, di generosità”.
“Ecco, lei, Signor Sindaco, lei che non ha perso mai occasione per proclamare grande affetto per la propria città, di fronte all’oggettiva costatazione di essere ormai seduto su un gommone sgonfio in un mare in tempesta, dia oggi un segnale di vero amore per Alghero e compia un gesto di generosità: si dimetta. Eviterà, in questo modo, perlomeno l’ultimo affronto di una traumatica e dolorosa messa alla porta. È giunto il momento di passare la mano ai cittadini nella speranza che almeno essi siano capaci di scegliere persone credibili a cui affidare le sorti economiche e sociali della propria città”.
Nella foto un incontro dei Riformatori Sardi
S.I.