SASSARI – “Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa. Ci sono i progetti per la Dorsale sarda, quelli già avanzati sui depositi costieri e soprattutto c’è la certezza delle risorse finanziarie previste nel Patto per la Sardegna siglato con il Governo nazionale un anno fa. Sul metano, insomma, la Giunta Pigliaru ha fatto sicuramente più di quanto non sia stato fatto negli ultimi trent’anni”. Lo ha detto l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, intervenendo questa mattina a Sassari all’undicesima edizione di EnerLoc – Energia, Enti Locali, organizzata come ogni anno dalla Fondazione Promo P.A.
L’assessora Piras ha riassunto le tappe che hanno portato prima all’approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale e parallelamente, dopo l’uscita della Regione dal Progetto Galsi, al Piano per la metanizzazione dell’isola. “Ogni anno che passa l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro”, ha ricordato l’assessora. “Per questa ragione la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo di legislatura. Noi contiamo di avere il metano nel corso del 2018 sui primi depositi costieri, già autorizzati o in corso di autorizzazione”. L’assessora Piras ha poi sottolineato come il modello di metanizzazione sia basato su sistemi di stoccaggio isolati, sistemi di stoccaggio con annesso impianto di rigassificazione di piccola taglia e una Dorsale regionale. “Inoltre – ha detto l’assessora dell’Industria – pensiamo che l’isola possa diventare un hub importante nel Mediterraneo per quanto riguarda il bunkeraggio navale a GNL. È un’opportunità concreta dato che il Governo sta proponendo, all’interno della Strategia Energetica Nazionale, l’istituzione sperimentale di un’area SECA nei mari della Sardegna”.
Nella foto l’assessore Piras
S.I.