ALGHERO – Non si ferma la marcia per salvare la sanità algherese. Un tema che, come ripetuto più volte, ha caratterizzato le ultime campagne elettorali vedendo spesso in prima linea proprio l’attuale sindaco di Alghero salvo trovarci oggi solo con promesse disattese dai vari governi regionali che si sono succeduti. Ed è cosi, ad esempio, che parlare di “Nuovo Ospedale” può rasentare il ridicolo viste le condizioni della sanità locale. Infatti c’è un’emergenza generale rispetto anche ai più elementari esigenze dei vari comparti, per essere chiari, a volte mancano reagenti, altre le garze. Insomma c’è poco da gioire. Cosa che invece fanno nel sud Sardegna dove, ad esempio, è stato già diffuso il progetto del novo ospedale che verrà realizzato a San Gavino. Ma, anche questo, è chiaro che è un effetto collaterale negativo dell’assenza di una forza dei governi cittadini che possono far sentire la loro voce a Cagliari.
Nel frattempo, qui, si lotta. E viste le mancanze della regia amministrativa e, a volte, anche politica del territorio, operatori e cittadini si sono organizzati. E’ partita una raccolta firme. I rappresentanti di questa iniziativa, che sfocerà in una petizione volta a modificare la riforma della rete ospedaliera voluta dalla Giunta Pigliaru, che ha visto sollevarsi un mare di critiche, si sono trovati uniti da questa azione pure, in alcune occasioni, giungendo da anche da esperienze politiche differenti. Come primo “step” abbiamo intervistato il medico Paola Correddu che ha illustrato quella che è la situazione attuale e cosa si potrebbe fare per evitare il definitivo collasso della sanità locale. Evidenziamo che ad Alghero si può firmare in due attività nei loro orari di apertura: Eva Boutique e Farmacia Puliga.
Nella foto Paola Correddu
S.I.