ALGHERO – Di tutt’altro tenore, e non poteva essere altrimenti, visto anche il suo ruolo di rappresentante di categoria in seno al Fipe (rappresentanza dei ristoratori), il pensiero di Enrico Daga rispetto al documento firmato e diffuso dalle massime rappresentanze di strutture ricettive e commercio del territorio che, in pratica, dove reputano da bocciare in toto la gestione dell’amministrazione Bruno. [Leggi]. Ma, ciò che salta anche agli occhi, è anche l’accusa che arriva dell’assessore Tanchis rispetto ai privati accusati di essere “politicizzati” [Leggi] quando è opinione diffusa che la fiducia riposta verso la compagine bruniana sia stata anche troppa, visti i risultati.
Ma è Daga che, a differenza del suo capogruppo Pirisi e dal delegato della Giunta, condivide in toto la forte critica delle categorie e rincara pure la dose. “È più che significativo assistere a questo monito del sistema economico nei confronti del sindaco all’indomani dell’annuncio in pompa magna dei 155 eventi (bluff). Se non è bocciatura questa? In altre parole: le associazioni di categoria che il sindaco considerava a se organiche (sic!) rompono il silenzio e, finalmente, certificano quanto il mondo delle imprese, della politica, la città tutta, pensino a proposito di questi improvvisati al governo di Alghero”.
“Un sistema che soffre e che ha taciuto fin’ora, ora rompe gli indugi, grida al tradimento degli impegni presi, alla bocciatura senza appello di questi anni di vuoto cosmico che ha culminato con la farsa dell’annuncio dei 155 eventi. Per me niente di nuovo, se non la costatazione che piano piano, ciò che con la mia presa di distanze da Mario Bruno poteva apparire, in quella drammatica fase, una scelta suicida, oggi viene letta dai più come il tentativo disperato del PD di gridare al pericolo, di evitare il disastro amministrativo a cui purtroppo stiamo assistendo”.
“Allora fu un gesto di generosità che, alla luce dei fatti di oggi, è forse più comprensibile. Ma non è una consolazione, dispiace comunque vedere la mia città paralizzata e inerme. Se avesse un briciolo di senso della realtà dovrebbe andare a casa e chiedere scusa, ma temo che ci sottoporrà ancora alla sua invadente presenza. Più che politica sembra di assistere ad un Truman show”.
Nella foto Enrico Daga nella sede della Camera di Commercio
S.I.