ALGHERO – “Alghero-Ozieri sarà DEA di primo livello dal 2019, previo monitoraggio sulle patologie tempo dipendenti nel corso di quest’anno. Non solo, per Alghero l’emendamento passato oggi in Commissione sanità prevede anche la realizzazione di un nuovo ospedale con caratteristiche strutturali e funzionali di DEA di primo livello, da costruire con i fondi ministeriali per l’edilizia ospedaliera”. E’ il sindaco Bruno a commentare le notizie che giungono da Cagliari sulla sanità locale. Nonostante la facile esultanza, nulla appare mutato visto che tutto è stato rinviato al futuro e soprattutto il “nuovo ospedale” resta ancora un intenzione ma non c’è, ad oggi, alcuna copertura finanziaria se non quella attesa dai fondi ministeriali (250 milioni da ripartire per tutta la sanità sarda).
“L’emendamento prevede il mantenimento delle discipline attuali (oculistica, otorino, urologia, cardiologia, neurologia, riabilitazione e radiologia con TAC, ecografia e risonanza magnetica, centro trasfusionale, ostetricia e ginecologia, pediatria, ortopedia, medicina, chirurgia, pronto soccorso) a cui si aggiungono la funzione di semintensiva generale e l’osservazione breve intensiva, più i reparti di oncologia, una lungodegenza e la rianimazione. Quest’ultima a partire dal 2019 con il conseguimento del primo livello dell’ospedale. Un potenziamento per l’ospedale algherese che mantiene le specialità attuali e vede la prospettiva della rianimazione fra qualche anno. Particolarmente importante anche l’istituzione della lungodegenza per le post-acuzie e per fare da filtro a un reparto di medicina per acuti sempre in affanno. Si prospetta, con una parte dei 250 milioni del Ministero per edilizia ospedaliera, il nuovo ospedale da anni auspicato e del quale siamo già in possesso dello studio di fattibilità, accorperà anche l’ortopedia, lasciando alla struttura del Marino le funzioni specialistiche di riabilitazione e la lungodegenza”.
“Resta il rammarico per non aver avuto il coraggio di istituire fin da ora il Dea di primo livello, pur rimandandone l’attuazione nel 2019. Ci costringe a rafforzare tensione e vigilanza per ottenere un sacrosanto diritto. Mi sembra tuttavia un primo passo, che accolgo con ottimismo, frutto del lavoro congiunto dei sindaci, dell’ANCI, dei consigli comunali, dei consiglieri regionali in rapporto con la Giunta Regionale. Ma si può e si deve fare di più e meglio. Nell’interesse di tutti e del nord-ovest della Sardegna in particolare”.
Nella foto un incontro sulla sanità col sindaco Bruno all’ospedale Civile
S.I.