ALGHERO – “I Riformatori di Alghero, preso atto della crisi irreversibile della giunta Bruno, al solo scopo di scongiurare un commissariamento tout court del Comune, avevano proposto a tutti i consiglieri comunali una sorta di “amministrazione controlata”. In altre parole la proposta, al di là di qualche fantasiosa e strumentale interpretazione, era quella di mettere il Sindaco sotto tutela per il tempo strettamente necessario a compiere quattro/cinque operazioni condivise ed individuate da tutti come prioritarie ed indifferibili per l’interesse generale della comunità, e poi andare senz’altro a votare”. I Riformatori Sardi, anche alla luce di alcune indiscrezioni emerse nelle ultime ore, fanno ulteriormente chiarezza e ribadiscono la necessità che i consiglieri comunali di opposizione (oggi maggioranza) siano conseguenti rispetto a quanto detto e scritto in questi mesi e ovvero “mandino a casa Bruno”.
“La proposta, come appare evidente dai fatti, non é stata recepita, innanzitutto per l’incapacità del Sindaco di creare nei partiti, sia quelli di maggioranza che quelli di minoranza, il clima necessario. Bruno, infatti, ha continuato e continua ad esercitare il proprio mandato unicamente proteso, sotto la mascheratura del supremo bene collettivo, a ricercare con ogni mezzo e con chiunque si renda disponibile, i numeri necessari a resistere, resistere, resistere sullo scranno piú alto di via Columbano, non importa con chi, non importa con quale maggioranza, non importa con quale programma”.
“A questo punto, soprattutto alla luce della presa di posizione della Consigliera Linda Oggiano, la quale va a collocarsi tra i banchi delle opposizioni, portando a 14 i Consiglieri di minoranza promuovendoli di fatto a maggioranza in aula, si apre proprio per questi Consiglieri, minoranza diventata maggioranza, uno scenario che li chiama direttamente in causa come persone prima ancora che come membri di partito. Perché é chiaro a tutti, a questo punto, che per essi sono praticabili soltanto due vie, perché una soluzione terza li farebbe individuare come complici o fiancheggiatori della sitazione di stallo amministrativo in atto: o vanno dal notaio a rimettere nelle sue mani le proprie dimissioni, oppure, senza tatticismi o assenze e/o astensioni strategiche, l’11 settembre vadano a votare NO al bilancio”.
“Stiano sereni: non crolleranno altre torri gemelle. Andrà semplicemente a casa un parricida politico seriale, come ben sa Stefano Lubrano; come ben sanno in casa PD (i quali si spera ci penseranno mille volte prima di ricascarci); come ben sanno in casa propria gli algheresi che come al proprio figlio migliore avevano affidato illusoriamente i propri destini amministrativi traditi sull’altare del prioritario interesse politico personale”.
Nella foto un incontro dei Riformatori Sardi di Alghero
S.I.