ALGHERO – Tutto come previsto. O quasi. Dimissioni, neanche a parlarne. Mentre sbarco in Riviera catalana di qualche “boss” confermato. E’ infatti previsto per la prossima settimana, 8 settembre, un convegno sul Turismo. E fino a qui, niente di strano o nuovo. Ma basta vedere relatori, organizzatori e ospiti per comprendere e svelare (finalmente) i giochi politici connessi all’attuale governo cittadino. “Infrastrutture materiali e immateriali per il turismo: Sardegna destinazione europea”, questo il titolo dell’incontro dove interverranno, tra gli altri, Mario Bruno, il consigliere regionale Salvatore Demontis, l’assessore regionale al Turismo Barbara Argiolas, il consigliere regionale Luigi Lotto, l’ex-sindaco Carlo Sechi, l’ex-parlamentare Francesco Carboni, il leader regionale del Wwf Carmelo Spada e soprattutto Renato Soru.
Insomma una parte del gotha della corrente soriana del Partito Democratico. Quella nata con Progetto Sardegna, lista che vide l’elezione a Cagliari proprio di Bruno divenuto anche tesoriere del medesimo gruppo. Per alcuni, con questo convegno, “si è chiuso il cerchio”. Del resto, anche se in netto ritardo, anche l’Udc si è reso conto che questa amministrazione ha un impronta prettamente soriana con saldi legami nel settore del radicalismo ambientalista. Quello che, per essere chiari, in questi giorni sta criticando in maniera aspra proprio la Giunta Pigliaru, con risposta per le rime da parte dell’assessore Erriu, rispetto alle modifiche da attuare al famigerato Ppr.
Proprio quel piano che, a detta di tutti, a parte proprio qualche corporazione politica e pseudo-ambientalista, anche organica agli attuali amministratori, ha ingessato tutte le economie della Sardegna. Ovviamente partendo dall’edilizia passando per il commercio e artigianato fino ad arrivare all’agricoltura e proprio al turismo. Ed è proprio sotto lo sfolgorante abito di un comparto che oggi resiste grazie ai noti problemi in Nord-Africa e alle eterne bellezze naturalistiche dell’Isola, che si “nasconde” il tentativo, ennesimo, forse ultimo, di salvare Bruno e la sua ex-maggioranza. Infatti, se, come detto, le annunciate e promesse in tv dimissioni non sono arrivate, la calata degli assi (di quella corrente) ci sarà.
E questo, è palese, anche per convincere alcuni consiglieri, forse, ancora “indecisi” sul permettere un inutile galleggiamento del Primo Cittadino Tutto in vista dell’11 settembre, ma non solo. Infatti è palese, per tornaconto elettorale, che ad alcuni leader regionali interesserebbe arrivare alle elezioni politiche e forse a quelle regionali con una guida di Alghero molto “vicina” o ancora di più politicamente “dipendente”. Questo a prescindere dal riconosciuto fallimento amministrativo di questi anni e dall’impossibilità di fare in pochi mesi quanto non fatto in oltre tre anni. Ma, c’è anche un ulteriore elemento, fondamentale che va ad inserirsi in questo scenario dove gli algheresi e le loro istanze paiono scomparire, la candidatura di Renato Soru a presidente della Regione. Un clamoroso ritorno anche se ovviamente c’è prima il passaggio delle primarie dove potrebbe scontrarsi con Massimo Zedda o Silvio Lai. A questo punto pare essere più chiaro l’intero disegno che sarebbe anche finalizzato a recuperare qualche supporters e dunque voti in vista di congresso del Pd, primarie ed elezioni. E ciò, come accade sempre in questi casi, vede riempirsi copiosamente il piatto delle lusinghe. Promesse di candidature e fulgide carriere. Sogni infranti il giorno dopo il voto, di solito è così. Ma, come già scrivemmo, non tutti sono in vendita e soprattutto dopo tre anni di critiche, fare improbabili giravolte, anche contro il proprio partito, potrebbe addirittura significare l’aborto di ogni desiderio politico, perfino una rielezione in Consiglio Comunale.
Per adesso resta il dato di fatto è una non troppo mascherata richiesta di aiuto dei bruniani a Soru. Un rapporto che procede come un fiume carsico, legame pluriennale, con alti e bassi, rinvigorito da recenti nomine e presunti nuovi progetti editoriali, tra Bruno e Soru. Connessione basata anche sulla strenua difesa del Ppr da parte dell’allora consigliere regionale algherese. Tema ritornato attuale vista la volontà di larga parte del Pd, tutte le altre forze politiche, società civile e produttiva, di cambiarlo. Proprio quel Piano Paesaggistico che ha messo in ginocchio tutta la bonifica algherese, oltre che tutti gli altri settori dell’economia cittadina. Ma, come detto, l’agro, dunque le borgate, hanno sofferto maggiormente l’impossibilità di poter ampliare le proprie attività e produzioni. Scoglio che si è cercato di aggirare col “Piano della Bonifica” rivelatosi altro ed ennesimo fallimento della gestione bruniana. Soru verrà ad Alghero anche per salvare Bruno? Vedremo, è molto difficile, se non improbabile, che questo accada e arrivi un ulteriore scialuppa di salvataggio. Certamente chi si adeguerà ad eventuali indirizzi dettati dal gruppo dell’ex-editore de L’Unità e patron di Tiscali dovrà in primis rispondere alle scelte delle segretarie del proprio partito e, soprattutto, al proprio elettorato e ultimo, ma non ultimo, alla propria coscienza, politica.
Nella foto l’ex-governatore ed europarlamentare Renato Soru