Ambiente, tramonto dell’Amp

ALGHERO – Come sempre, ma in particolare nell’ambito politico, annunci, slogan e buoni propositi si scontrano con la realtà. Ed è cosi che l’Area Marina Protetta Capo Caccia-Isola Piana, istituita nel 2002, dopo un’avvio delle procedure col sindaco Baldino, progetto portato avanti e rinforzato dal sindaco Tedde, dopo essere divenuto un esempio gestionale, grazie soprattutto alla direzione di Gianfranco Russino, è praticamente scomparsa dai radar delle successive amministrazioni e in particolare di quell’attuale. La prova di questo è anche nei mezzi a disposizione dell’Amp, un gommone e una grossa imbarcazione per monitorare il fondale, abbandonati, il primo dentro gli spazi delle officine comunali dietro il Mariotti, l’altro ancora in acqua, nel molo di sottoflutto con la chiglia, e non solo, completamente compromessa. A parte l’evidente segnale di abbandono delle attività, c’è anche un possibile danno erariale viste le somme pubbliche usate per acquistare questi mezzi.

Senza considerare il personale. Oramai praticamente a disposizione dell’Amp non c’è più nessuno. Tutti trasferiti in altri settori. E pensare che fino pochi anni fa, insisteva una bella sede all’interno di Porto Conte Ricerche al fine anche di tenere vivo il rapporto con il mondo accademico e soprattutto il Parco di Porto Conte. Niente di tutto questo. Dietro una presunto accorpamento, reputato totalmente errato dalle opposizioni, tra Parco e Area Marina, pare celarsi il declino e il tramonto di una colonna dell’ambiente del Comune di Alghero. Realtà che, oltre i dettami di tutela e salvaguardia, avrebbe potuto anche creare importanti introiti legati al turismo ambientale e anche al diving. Senza considerare la Grotta Verde. Luogo di estremo valore storico, archeologico e ambientale da tempo lasciato a se stesso. Anche in questo caso, non si contano gli annunci di ripresa dei lavori e apertura. Tutte grandi occasioni perse che stanno riducendo Alghero da potenziale importante cittadina del Mediterraneo a piccolo paesello di frontiera.

Nella foto le imbarcazione dell’Area Marina Protetta abbandonate

S.I.