ALGHERO – “La Sardegna non è al collasso. La Sardegna è stremata dalla povertà! Prendo le distanze con tutte le forze da queste dichiarazioni da bar. Nella settimana in cui il ministro Franceschini celebra in ogni dove l’ottenimento, grazie a politiche avvedute, dell’incremento dei volumi di presenze turistiche in Italia, qui, “al fronte”, c’è chi per attaccare il gruppo dirigente del Partito Democratico e una giunta intera, cerca di “fare legna” aprendo grossolanamente un dibattito senza affrontare le necessarie premesse”. Cosi Enrico Daga, consigliere comunale e dirigente del Partito Democratico, rispetto alla dichiarazioni dell’assessore al Turismo Argiolas sull’assurda possibilità di limitare le presenze turistiche. Assurda perchè la Sardegna è largamente e quasi completamente intonsa. [Leggi]
“Non siamo al bar, e stiamo parlando di uno dei settori più delicati ma allo stesso tempo con maggiori prospettive se opportunamente organizzato, della nostra economia. Un settore trasversale che è, insieme, ammortizzatore sociale, volano delle produzioni locali, tradizioni, arte, cultura. Fattore di marketing territoriale.
Dire che un incremento di presenze (dove? Quando?) tutto da verificare, sia un male, sia insostenibile per un’isola a decremento demografico a due cifre ogni anno, è doloso”.
“È remare contro un popolo. È una élite da salotto che sberleffa gente laboriosa con le mani ruvide e il sudore nella fronte. Questa non è politica, è improvvisazione spacciata per scienza. Non ci meritiamo questa classe dirigente. Questo non è il PD, questa non è la Sardegna per cui mi spendo”, chiude Daga supportato, soprattutto sui social, da numerosi commenti a suo favore e fortemente critici con Soru e l’assessore Argiolas.
Nella foto il dirigente del Pd Enrico Daga
S.I.