ALGHERO – Oggi, lunedi 11 settembre, alle ore 18 si riunisce il Consiglio Comunale. Dopo oltre due mesi viene riunita la massima assemblea cittadina. Luogo deputato a discutere e far approvare le delibere che dettano le azioni finalizzate a salvaguardare la popolazione e creare nuovi progetti per lo sviluppo del territorio. Facendo un bilancio di questi tre anni e mezzo targati Mario Bruno non è stato fatto niente, o poco, di quanto ci si attendeva ed era stato propagandato. Soprattutto visti i presupposti e il curriculum del Primo Cittadino. Il tratto distintivo del centrosinistra bruniano non è stato quello di dare gambe a progetti attesi da anni e che lo stesso Bruno aveva promesso di portare a termine, ma una lunga ed estenuate trattativa.
Dal primo momento, ovvero la rottura col Pd, fino ad oggi, il termine che meglio descrive il percorso dell’attuale compagine governativa è “trattativa”. Trattative per strappare l’Udc al centrodestra, poi per creare una lista civica con pezzi della sinistra civica e ambientalismo radicale. Trattative per evitare la caduta dopo l’uscita dello Scudo Crociato. Trattative per tamponare l’emorragia a sinistra dopo la “cacciata” della Lampis. Trattative a seguito della porta in faccia sbattuta dall’Upc col passaggio in opposizione di Alessandro Nasone. E soprattutto trattative per provare in ogni modo a rientrare nel Pd e in generale trattative per salvarsi, politicamente, e continuare a galleggiare, come denunciano le opposizioni da tempo.
Oggi, come l’abbiamo già chiamato, sarà il “Consiglio verità”. Le voci di queste ore sono le più disparate. Si sente tutto e il contrario di tutto. Certamente, è arcinoto, Bruno non ha più una maggioranza. Deve fissare il Consiglio, come oggi, sempre in “seconda convocazione”, e soprattutto deve aggrapparsi ad alzate di mano inattese dai banchi dell’opposizione. Al netto del fatto che tutti i partiti, compreso il Pd, non hanno fatto nessuna dichiarazione pro-Bruno soprattutto rispetto al Bilancio Consuntivo, oggi potrebbe finire la consigliatura.
Gli occhi sono puntati su Nasone. Anche se c’è da dire che sarebbe piuttosto particolare, e anch’esso anomalo, che dai banchi della minoranza votasse a favore del bilancio dell’ultimo, criticato anche duramente, anno di amministrazione. Inoltre lo stesso Nasone ha dichiarato su facebook che giustamente non avrebbe preso parte alla votazione del Consuntivo. A ciò aggiungiamo che anche Linda Oggiano è oramai definitivamente all’opposizione, a questo punto i numeri non sorridono più a Bruno. In molti, però, sono pronti a giurare che qualcosa accada anche in vista del Congresso del Pd. In questo caso va specificato che le tessere nuove non possono superare una risicata percentuale e dunque la maggioranza dei dem catalani dovrebbe resatare ben salda nelle mani della corrente Popolare-Riformista (Daga, Sissu, Lai).
E siccome il segretario regionale Cucca ha spiegato che non è il Pd che deve garantire il passaggio del Consuntivo, un voto positivo al documento contabile significa porte definitivamente chiude di via Mazzini e anche nessun tipo di ragionamento su ruoli e altro. Alghero, in tutto questo, appare lontana, sbiadita, sempre più in fondo, cosi come i problemi degli algheresi e gli auspici sui vari progetti. Il vero fallimento è questo, tre anni e quattro estati di quasi nulla a parte le infinite trattative pseudo-politiche e i ripetuti annunci. Ed è anche per questi motivi che sarà solo una naturale conseguenza, per oppositori nuovi e vecchi, votare contrariamente al Bilancio Consuntivo.
Nella foto Mario Bruno
S.I.