ALGHERO – “Con il recente voto del Consiglio Comunale la città ha preso atto che il sindaco Bruno e la sua traballante maggioranza hanno ottenuto ancora tempo e scongiurato, almeno per il momento, il rischio di finire prematuramente il proprio mandato amministrativo grazie all’approvazione del conto consuntivo. Il voto favorevole del consigliere Nasone non è stato però l’unico elemento determinante: infatti, se il consigliere Mimmo Pirisi fosse rimasto in aula e avesse votato contro il documento contabile, il bilancio non sarebbe passato e l’esperienza di sindaco di Mario Bruno terminata. Ora, poiché non bisogna mai dare niente per scontato, sarebbe utile cercare di capire fino in fondo quanto è successo”. E’ Marco Di Gangi, vice coordinatore regionale di Energie per l’Italia e presidente dei Azione Alghero, a commentare gli ultimi accadimenti politici che vedono perpetrare il galleggiamento di Mario Bruno. Dall’azzeccato commento di Di Gangi nasce un interrogativo: il Partito Democratico di Alghero, guidato da Mario Salis, è di matrice renziana (dunque moderna e aperta al centro) oppure soriano (modello classico e legato alla sinistra e ambientalismo radicale)?
“Se la determinazione del direttivo cittadino del PD, assunta alla presenza del segretario regionale Cucca, era quella di indicare «ai consiglieri comunali di prendere nettamente le distanze dal bilancio» i casi sono due: o il consigliere Pirisi ha interpretato alla lettera le indicazioni del partito capendo che per prendere le distanze dal bilancio dovesse allontanarsi fisicamente dall’aula consiliare, oppure allontanandosi volontariamente e scientemente, consapevole dei numeri in campo e dell’importanza fondamentale del suo voto negativo, nell’ipotesi lo avesse espresso, ha disatteso le indicazioni del suo partito salvando di fatto l’amministrazione Bruno dalla fine prematura”.
“Se fosse vera questa seconda ipotesi, che pare la più attendibile, nasce spontanea una domanda: la scelta del consigliere Mimmo Pirisi di consentire l’approvazione del bilancio e salvare Bruno, in apparente distonia rispetto alle indicazioni del PD, è una posizione personale, magari assunta d’intesa con la sola componente soriana del partito o è la posizione dell’intero PD algherese? Il voto contrario del collega Daga, che evidentemente ha interpretato più rigorosamente le indicazioni del partito, pare rafforzare questa ipotesi”.
“Credo che il PD cittadino, magari attraverso i propri organi dirigenti, senza necessariamente dover attendere il congresso cittadino, dovrebbe fare chiarezza e rispondere in modo chiaro e inequivoco a questo interrogativo che probabilmente anche molti suoi iscritti si sono posti. Questo chiarimento sarebbe assai utile per stabilire definitivamente se il PD algherese sarà la stampella o meno che consentirà a Mario Bruno di portare a termine il suo mandato o, in caso contrario, un potenziale interlocutore con gli altri partiti dell’opposizione nella messa a punto di una alternativa per il governo di Alghero”.
Nella foto Marco di Gangi, presidente di Azione Alghero e vice-coordinatore regionale di Epi
S.I.