ALGHERO – “Piazza Sulis si trasforma, cambia pelle. Succede da sempre, ad iniziare da quando furono fatti i lavori che la trasformarono appunto in piazza, con l’allargamento del marciapiede di colore bianco rosso. Ma la cultura c’entrava ben poco. Si trattava dei registratori di cassa. Poi la trasformazione definitiva con il progetto dell’Amministrazione Tedde. Ovvio il propagarsi delle polemiche attorno a ciò che succede nel salotto buono di Alghero. La protesta di Forza Italia rischia come sempre, di accendere la discussione tra favorevoli e contrari agli eventi culturali in città. Scontata, la coda di sgomento e sdegno da parte di certi ambienti algheresi e sassaresi, abituati per costituzione a detenere il primato culturale in città, integrati nel cosiddetto indotto quasi sempre foraggiato da soldi pubblici, e a proteggerlo anche sui media. Eppure la protesta di Forza Italia ha registrato 30.000 visualizzazioni sulla pagina facebook: un larga fetta di algheresi, si presume, ha storto il naso. Perché ignorarli ? Nessuno, è ovvio, ha da ridire sull’evento, pregevolissimo, originale e unico, organizzato con grande professionalità da riconosciute competenze locali. Quello che si mette in discussione è il ruolo di Piazza Sulis. Soprattutto perché finora è stata sempre preservata, come tutto il centro storico, da interventi “invasivi”. Addirittura l’allestimento dei palchi per gli spettacoli veniva visto come una forzatura. La protesta viene quindi indirizzata verso chi ha il dovere di programmare l’uso degli spazi pubblici in città. Tempo perso, visto che l’Amministrazione Bruno ha dato prova di programmare tutto e il contrario di tutto. Ad iniziare dal suolo pubblico, materia che avrebbe dovuto rappresentare la svolta e che invece si è dimostrata un totale fallimento. Piazza Sulis può ospitare eventi di questo genere? Sarà possibile in futuro allestire per esempio un Cooking show, o una grande kermesse sullo yoga, all’interno di un grande tendone e senza tirare in ballo il fatto che in Piazza Sulis c’è un grande parcheggio abusivo di moto e quindi, sfregio per sfregio, nessuno si deve lamentare? E senza tirare in ballo il “ripensare all’uso del centro urbano”. Chi lo ha deciso? E perché? È davvero questo il modo di ripensare il centro? L’impressione che ne deriva è che tutto questo difendere o nascondere il problema giustamente sollevato dai forzisti algheresi e condiviso da tanti nostri concittadini sia figlio di una decisione unilaterale, strettamente opportunistica e utilitaristica del tutto ascrivibile a Mario Bruno che sa bene quanto conti il movimento di opinione del circuito culturale nel territorio. D’altra parte in questo momento, per Bruno e sodali, c’è bisogno di ricostruire il centro…sinistra.
Pasqualina Bardino
Circolo Popolare Europeo