ALGHERO – Negli scorsi giorni è ritornata alla ribalta l’Area Marina Protetta. Ciò per alcune questioni, non proprio positive: l’abbandono delle imbarcazioni, taglio del personale e progetti e la volontà di unificarla al Parco di Porto Conte. L’Amp, cosi come altri asset del territorio, avrebbe potuto, e forse potrà ancora, rappresentare una colonna anche per lo sviluppo e la crescita economica. Ovviamente al primo posto c’è la tutela dell’ambiente esistente, ma non si possono sottovalutare le possibilità che oggi potrebbe offrire un ente di riserva marina con delle straordinarie bellezze e unicità (basta pensare alla Grotta Verde) se messe a regime e gestite al meglio. [Leggi]
Per affrontare questo tema non si poteva non sentire il parere di Gianfranco Russino, già direttore, ovvero colui che ha permesso all’Amp di nascere, svilupparsi e soprattutto ottenere diversi progetti finalizzati alla cura del territorio e lo studio delle specie, ma non solo. Perchè l’Amp in questi anni ha dato lustro alla Riviera del Corallo e ha anche contribuito a creare posti di lavoro. Oggi invece si parla di accorpamento per creare una regia unica, “ma la regia unica esiste già – spiega Russino – ed è quella che dovrebbe realizzare il Comune tramite il sindaco o l’assessorato competente”. Tale processo può sembrare più che altro una foglia di fico per nascondere la mancanza di visione nell’investire, tempo, energie e denari, in una realtà che potrebbe ampliare enormemente anche l’offerta turistica locale, quella legata all’ambiente marino, oggi tanto in voga. Senza considerare che dopo gli taglio degli emolumenti del Parco (da ripristinare) e l’accorpamento con l’Amp, Regione e Stato si fregano le mani che devono trasferire minori risorse ad Alghero.
Nella foto e video Gianfranco Russino, già direttore dell’Area Marina Protetta Capo Caccia – Isola Piana