ALGHERO – Era proprio necessario che ci dicessero che “esiste l’acqua calda”? Evidentemente si. Ed così, come spesso accade, ad Alghero. Il passaggio, per un incontro di partito e soprattutto per battezzare il passaggio dell’Ncd alla nuova denominazione (dovrebbe essere Alghero Alternativa Popolare), ha visto, solo a margine e per un aperitivo conviviale, la presenza di tutte le forze politiche cittadine con rappresentanze nazionali. Compreso il Pd con il consigliere comunale e dirigente, Enrico Daga. Questo, nel weekend, ha sollevato un (ennesimo), strumentale, polverone.
Un ennesima contro prova del fatto che Alghero, politicamente, ma dunque anche socialmente, ha fatto un salto indietro di diversi decenni. Non per gli scontri e polemiche che sono anche il sale di questo “circo”, ma per il velo, oramai una coperta di flanella, di ipocrisia che ricopre la Riviera catalana. Infatti, anche i bambini, sanno che gli ultimi tre governi nazionali targati Partito Democratico sono potuti restare al potere grazie ai voti di porzioni del centrodestra, e in particolare di Forza Italia (Ala di Verdini e proprio Ncd oggi Ap di Alfano). E ancora oggi, anche Gentiloni, senza questo appoggio, che tra l’altro sarà reiterato anche nelle imminenti votazioni in Sicilia e nelle prossime politiche, sarebbe già a casa. Dunque, scandalizzarsi e strumentalizzare la presenza di una rappresentanza del Pd locale alla visita dell’ex-ministro del Governo Renzi, Maurizio Lupi, è una qualcosa di cosi triste, patetico e sgradevole che qualifica i protagonisti dell’attuale “teatrino” che i social non fanno altro che enfatizzare e riportare ad “arena da bar”.
Altro discorso sono gli sviluppi algheresi e quello che, da tempo, sta accadendo a livello locale tra le varie forze in campo. E’ stato proprio l’attuale sindaco ad “aprire” a forze storiche del centrodestra tramite l’alleanza con l’Udc senza il quale la sinistra non avrebbe vinto le lezioni. Poi, come noto, il Pd è finito all’opposizione. Dopo una lunga e tormentata telenovela fatta di scontri, incontri, tavoli, riunioni e comunicati, i dem algheresi hanno ribadito per l’ennesima volta che non entreranno in maggioranza e soprattutto non andranno a ricoprire ruoli di governo [Leggi]. Detto questo, per ritornare alla “scoperta dell’acqua calda”, è noto a tutti che una componente del Pd locale (quella maggioritaria e non a casa di riferimento all’area ex-socialista) sia più “aperta” verso le forze moderate e questo non a parole e per vincere eventuali elezioni, come accaduto tra bruniani e centristi, ma sulle cose, sui temi, grandi e piccoli.
Ma, comunque, stiano sereni gli sbandieratori delle effigi rosse, ad Alghero si andrà (almeno in prima battuta) con le coalizioni classiche, centrosinistra e centrodestra (a parte ulteriori scomposizioni e i 5 Stelle). Così si ristabilirà una normalità che serve anche a rasserenare tutti e riportare al centro della vita politica e sociale le vere esigenze e istanze del territorio. Questo anche perchè la Sardegna ha un altro record: nel Pd isolano sono tutti renziani e la forza di Bersani e Pisapia non ha (ancora) attecchito. Con buona pace delle politiche dello stesso Renzi che di sinistra, a parte la foglia di fico dello “Ius soli”, hanno poco o niente. Ma, per (ri)scopire tutto questo ci voleva, ancora una volta, uno “straniero”. E allora, grazie onorevole Lupi per averci ricordato che esiste “l’acqua calda”.
Nella foto l’aperitivo post-incontro politico per la tappa dell’onorevole Lupi ad Alghero
S.I.