ALGHERO – “Si è tenuta sabato 18 novembre, nell’ambito degli appuntamenti di #MondoRurale 2017, la Giornata di approfondimento sul Piano di Valorizzazione della Bonifica, a cura del Comitato Zonale Nurra. Tale appuntamento era stato voluto e concordato dal nostro Comitato con l’Assessorato allo Sviluppo Economico e con il Parco di Porto Conte per affrontare i problemi normativi e strutturali che limitano o impediscono lo sviluppo dell’imprenditoria in campo agricolo nel territorio della bonifica storica algherese”. Cosi il Comitato Zonale Nurra il Presidente Daniele Dore per il gruppo di lavoro i coordinatori Tiziana Lai e Donatella Manunta che relazionano sull’incontro avvenuto sabato a Guardia Grande sull’agognata “Variante della Bonifica”Infatti, a parte i consiglieri Mario Nonne e Mimmo Pirisi e una brevissima visita di Enrico Daga, nessun altro componente della massima assise cittadina è venuto a prendere coscienza di quanto sta succedendo nella bonifica! Possibile che le preoccupazioni dei cittadini riguardanti l’approvazione dei più importanti strumenti di sviluppo per il territorio siano cosa trascurabile per i consiglieri assenti? Forse questi non ritengono di avere il dovere morale di partecipare per essere edotti a sufficienza prima dei vari passaggi in commissione ed in consiglio?”
“I lavori hanno preso avvio inabissandosi immediatamente nelle questioni tecniche del Piano di Valorizzazione e Conservazione della Bonifica e del Piano di Assetto Idrogeologico, entrambi in fase di approvazione.
La presentazione del Piano di Valorizzazione fatta dall’Architetto Peghin e quella del Piano di Assetto Idrogeologico fatta dall’Ing. Fabio Cambula hanno posto nella platea più di un quesito, ma due su tutti hanno tenuto banco per tutta la mattinata: le forti limitazioni per le produzioni agricole e quindi gli imponenti limiti per lo sviluppo aziendale nelle aree sottoposte a rischio idrogeologico e il non accoglimento di molte osservazioni su aree a vincolo ambientale per la presunta impossibilità di agire sul piano che le avrebbe poste, cioè il Piano Paesaggistico Regionale”.
“Ne ha conseguito che gli interventi programmati e quelli liberi si sono entrambi concentrati principalmente sulle due questioni primarie emerse, ponendo ai tecnici presenti più di un quesito sui vari aspetti della vincolistica e delle procedure che serviranno a modificare tali vincoli. Si è evidenziato infatti come la procedura in atto per l’adeguamento del PAI, strumento propedeutico a tutti gli strumenti di pianificazione e programmazione territoriale, ingessi per i prossimi anni lo sviluppo economico di una vasta area della bonifica. Più di 800 ettari di terreno agricolo, con l’approvazione dello Studio di Compatibilità Idraulica eseguito in base all’art.8 delle N.T.A. del PAI, saranno posti sotto vincolo massimo di tutela, poiché sulle nuove aree introdotte, che si sovrappongono a quelle già perimetrate dal Piano Stralcio Fasce Fluviali, saranno inseriti nuovi perimetri di salvaguardia, detti di “inviluppo”, che considera i perimetri più estesi e quindi più cautelativi di ciascuno studio. Ne consegue una vasta area posta sotto vincolo idrogeologico con larghissima parte posta sotto vincolo massimo, chiamato hi4, normato dall’art.27 delle NTA del PAI”.
“L’amministrazione ha dichiarato l’assoluta necessità di dover approvare tale studio nel più breve tempo possibile poiché propedeutico all’adeguamento di vari strumenti urbanistici in corso, quali il PUL, il PUC e lo stesso Piano della Bonifica. Il Sindaco Bruno ha preso precisi impegni sullo studio immediato delle misure di mitigazione del rischio idrogeologico che porteranno, una volta eseguite, alla diminuzione del rischio e, dopo tutte le necessarie attività di variante, si potrà chiedere lo svincolo delle aree”.
“Gli intervenuti hanno sottolineato però la totale contrarietà poiché è evidente che le norme che regolano le aree vincolate hi4, sono talmente stringenti da rendere di fatto improponibile qualsiasi attività agricola che possa generare reddito e quindi rende nullo l’intento di sviluppo economico in queste aree. Da evidenziare che all’interno di queste aree operano già importanti realtà del territorio, tra cui la cooperativa Cantina Santa Maria La Palma e alcune delle aziende certificate con il marchio del Parco di Porto Conte, che avrebbero una immediata ricaduta negativa per la messa in atto di questi vincoli”
“Vista la pressante esigenza del territorio di avere precise risposte alle problematiche emerse e ribadite anche negli interventi dei portatori di interesse economici della zona intervenuti durante l’incontro, rinnoviamo la nostra richiesta, fino ad ora mai avvallata, di essere auditi in commissione urbanistica per poter riportare le esigenze del territorio e porre alla commissione esaminatrice dei piani di programmazione territoriale tutte le perplessità espresse dagli operatori economici che ci operano”.
Nella foto il tavolo degli interventi durante l’incontro di sabato a Guardia Grande
S.I.