ALGHERO – Grande folla, lo scorso sabato, per Matteo Salvini nella sua tappa sarda. Il leader della Lega davanti ad una sala strapiena, con oltre millecinquecento persone e tante altre rimaste fuori. Un successo, forse inatteso, viste anche le molte critiche che circolano sui social e soprattutto la levata di scudi della sinistra radicale e, stranamente, di alcune forze che si dichiarano indipendentisti o comunque rientranti nell’orbita dell’autonomismo sardo. Una cosa è certa, il partito di Salvini è in netta crescita e lo è anche in Sardegna. Alcuni sondaggi realizzati da forze politiche avversarie danno la Lega, nell’Isola, al 7%, che è un dato altissimo.
A questo va aggiunta una notizia che circola da molte settimane e che pare trovare sempre più conferma ovvero la possibilità, oramai sembra una certezza, che Mauro Pili possa essere candidato (alle imminenti elezioni politiche nazionali) proprio con Salvini. E non una candidatura “tecnica”, ma il leader di Unidos sarebbe capolista e, dunque, molto probabilmente eletto. Rumors che arrivano fino alla Riviera del Corallo dove sembra che sia stati contattati altri esponenti di aria, in particolare centrodestra e autonomista, pure di Alghero. Ci sono diversi nomi in ballo, del resto Salvini, qui in Sardegna, deve costruire, quasi da zero, la sua forza politica. Nelle prossime ore ci saranno altre conferme o smentite.
Nel frattempo, ritornando a sabato scorso, Salini ha aperto dicendo: “Io non chiedo il vostro voto, perché il voto va e viene. Vi chiedo qualcosa di più, il cuore e la testa per cambiare insieme l’Italia, insieme ce la possiamo fare”. Sono intervenuti il Responsabile Economico Claudio Borghi, il commissario Regionale Eugenio Zoffili, il presidente del Movimento Sardo Pro-Territorio Alessio Pasella, il coordinatore dei giovani leghisti Andrea Grippa, quello isolano Andrea Piras, i coordinatori provinciali Nord Sardegna Dario Giagoni e Sud Sardegna Guido De Martini.
Tanti argomenti trattati, da quelli nazionali come la legge Fornero e lo Ius Soli a quelli sardi, come la drammatica disoccupazione tra i giovani Sardi e il rispetto dell’autonomia. Proprio su questo tema si poi è soffermato dichiarando: “L’autonomia non è né di destra né di sinistra, a me piacerebbe riunire tutti i movimenti autonomisti, che hanno una tradizione fortissima, perché qui non c’è un dialetto ma una lingua, una storia, una cultura e una bandiera che però si è divisa tra destra, sinistra sopra, sotto, rivalità, invidie. Mi piacerebbe che la Lega fosse parte di un movimento autonomista che radunasse tutti i sardi che vogliono essere sempre meno dipendenti a Roma e da Bruxelles. Questo lo offriamo senza voler primeggiare in niente, arriviamo qua con la massima umiltà, ma se gli autonomisti si dividono non vanno da nessuna parte”. Poi il saluto con “Se voi ci siete io ci sono.”
Nella foto l’incontro di sabato scorso a Cagliari
S.I.