“Agro, Pd e Bruno aberranti”

ALGHERO – “C’è voluto poco più di un mese per capire la natura dell’unione tra il PD e i bruniani: aberrante!” Era scontato che l’accordo fra le due entità avesse il solo scopo di soddisfare gli interessi politici di mera sopravvivenza di Bruno da una parte e la voglia di potere del PD dall’altra, mentre era altrettanto evidente che gli interessi della città sarebbero passati in secondo piano o calpestati del tutto, proprio come avvenuto con la presa d’atto del Piano per l’ Assetto Idrogeologico (Pai)”. Non fanno sconti al sindaco e sua maggioranza, Pd compreso, i partiti Psd’Az, Patto Civico e Ncd, riguardo la presa d’atto del Pai e più in generale la condizione dell’agro algherese.

“La nuova maggioranza con il duo P&D (Pirisi -Daga) sono passati come una ruspa sulle legittime aspettative di centinaia di famiglie e imprese dell’agro mortificando anni di lavoro, progettualità e prospettive, e hanno approvato un provvedimento dai contenuti controversi e con passaggi amministrativi per nulla chiari. In primo luogo segnaliamo un’ impostazione degna di essere segnalata al Prefetto. La commissione urbanistica è stata convocata il giovedì per il sabato alle 9 del mattino senza che all’atto della convocazione fossero resi disponibili tutti gli allegati dello studio tra cui alcune carte in modo che i consiglieri potessero studiarle. La proposta di delibera riguardava una parte del PAI, e la discussione in commissione si è concentrata su questa parte, cioè quella relativa all’area di bonifica. In consiglio invece si è votato l’intero PAI del Comune di Alghero. La goffa spiegazione fornita dall’assessore del PD, A. Balzani, è davvero sconcertante e crediamo sia poco sostenibile di fronte a fattispecie giuridiche siamo certi non tarderanno ad arrivare”.

“I cittadini e le imprese agricole della bonifica danneggiate stanno verificando con i loro legali e i loro tecnici le modalità di ricorso non solo amministrativo ma anche in altre sedi, e noi fin da ora dichiariamo che le sosterremo, come abbiamo sempre fatto in questi mesi. Sono state illustrate, durante i lavori della massima assise cittadina, carte che riportano errori madornali, con pendenze al contrario, con canali che risultano sulla carta più stretti e quindi più pericolosi di quanto invece lo siano nella realtà; carte di cui non si riesce a comprendere il perché alcune aree restino fuori dai vincoli nonostante le caratteristiche del terreno siano le stesse di quelle che invece i vincoli li hanno. Ricordiamo come il Comitato Zonale Nurra ed il gruppo di cittadini riuniti nel gruppo di lavoro abbiano più volte chiesto all’amministrazione alcune carte “specifiche”, carte che non sono mai state consegnate e su cui sono basati anche i calcoli relativi ai vari livelli di pericolo ed alle relative estensioni, elaborati importantissimi che quindi determinano i vincoli”.

“Leggiamo che sono già ipotizzate spese di denaro pubblico, 1 milione e 700 mila euro, comprese di spese di progettazione per 110 mila euro per fare lavori di mitigazione del rischio di eventuali esondazioni su un sistema di canali che non ha alcuna necessità di tali interventi, se non la sola manutenzione di pulizia per il corretto funzionamento. Tutto questo ci fa temere un eventuale spreco di danaro pubblico che andremo a sottoporre all’attenzione della Corte dei Conti”.

“La fretta con cui si è voluto a tutti i costi votare il PAI è stata da alcuni contrabbandata con l’esigenza di consentire alle imprese agricole operanti nella bonifica di farle accedere ai prossimi bandi europei legati al Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Ebbene da questi bandi saranno esclusi ben 800 ettari di terreni oggi già coltivati, oltre 150 aziende fra cui i soci della Cantina Sociale di Santa Maria la Palma che solo di contributi andrà a perdere 250 mila euro all’anno per i 140 ettari che ricadono nei vincoli. Ma vi sono anche le aziende certificate con il Marchio del Parco di Porto Conte di cui fa parte la stessa cantina. Non dimentichiamoci infatti che l’ente guidato dall’amministrazione comunale spende risorse pubbliche in promozione e viceversa le aziende, per mantenere le loro produzioni conformi ai disciplinari di qualità imposti dal marchio, investono in innovazione, qualità e immagine”.

“Pare, infine, vi siano ben tre consiglieri di maggioranza in conflitto di interesse; se fosse vero, avendo questi votato in aula, potrebbero essere oggetto non solo di segnalazioni agli uffici competenti ma anche causa di danno erariale; in caso infatti di annullamento dell’atto votato lunedì 11 dicembre, le spese sostenute fino a quel momento dall’amministrazione verrebbero rese vane e queste verrebbero addebitate a chi ha prodotto quel danno”.

“Tutto questo dimostra come gli innesti innaturali come quelli del PD nella maggioranza bruniana generino un dannoso rigetto che produce conseguenze nefaste per la città, con buona pace della dirigenza del PD che dichiarava di non essere in maggioranza, e meno male, fosse stato così ci saremmo magari trovati dei grattacieli in agro”.

Nella foto i rappresentanti dei partiti firmatari

S.I.